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Pubblicato il 23/01/2018

CISTERNA DI LATINA- IERI I FUNERALI DI DANIELE ANGELETTI – PARACADUTISTA MORTO SUL LAVORO

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IL MESSAGGERO – LATINA
23.1.18

CISTERNA
Grande partecipazione e compostezza ieri pomeriggio ai funerali di Daniele Angeletti, 52 anni, di Cisterna, deceduto giovedì pomeriggio sul posto di lavoro. L’operaio, dipendente di una ditta di disinfestazione pontina, stava effettuando la verificando, sul tetto dell’azienda Ittella di Prossedi, la presenza di nidi di insetti nelle arcate del solaio per evitare che potessero penetrare all’interno dello stabilimento che produce surgelati. Fatale lo scivolone sulla tettoia in plexiglas che si è sfondata e dalla quale è precipitato da circa 10 metri di altezza. La morte è stata immediata. All’ultimo saluto di Daniele Angeletti c’erano più di 1.500 persone, tra familiari e in gran parte amici, nella chiesa di San Valentino, quartiere dove risiedeva con la famiglia. Ad officiale l’omelia il parroco del quartiere Don Livio Fabiani. «Non siamo preparati alla morte improvvisa ha detto il parroco ma dobbiamo guardare avanti. Daniele ora vive nella gioia eterna». Ai primi banchi i familiari, la moglie Annamaria Sozio i due figli Lorenzo e Maria Roberta, la mamma, i cognati, le cognate, il fratello, i nipoti e i parenti. Daniele Angeletti era socio onorario (con brevetto di paracadutista militare) della sezione paracadutisti Cisterna Cgvm (Croce di Guerra al Valor Militare) Umberto Felici appartenente all’AN.Pd’I (Associazione nazionale paracadutisti d’Italia). «Daniele era uno di noi ha detto al temine dell’omelia Angelo Rotondi dell’AN.Pd’I sempre dedito al lavoro e alla famiglia. Svolgendo il proprio lavoro purtroppo ha trovato la fine della sua esistenza terrena».
«Sembra quasi un paradosso, – ha continuato il parroco – morire trovando il vuoto sotto se stesso, lui che aveva più volte saltato da un aereo nel vuoto a 4.000 metri di altezza, sprezzante del pericolo. Sono bastati 10 metri per morire, per portarlo via dal nostro affetto ma soprattutto dall’effetto dei suoi cari». Poi la lettura della preghiera del paracadutista che ha accompagnato il feretro fuori dalla chiesa.
«Ci consola pensare scrive Rotondi sul sito paracadutisticisterna che quel volo nel vuoto per lui non sia stato sinonimo di paura ma solo di un fortuito incidente al quale lui avrà certamente sorriso come sempre faceva, non potendo far altro che subirlo passivamente». Prima dell’avvio del feretro verso il cimitero di Cisterna i fuochi d’artificio, nel piazzale antistante la chiesa. Claudia Paoletti

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