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Pubblicato il 20/08/2016

EMANUELE ULI -NESSUNA COLLISIONE IN VOLO PER L’ “UOMO VOLANTE” CON LA TUTA ALARE- DOVEVA FILMARE LA SUA AMICA ROBERTA MANCINO

BOLZANO. L’incidente di Uli Emanuele è un mistero, sebbene sia chiara la dinamica, grazie alle testimonianze dei due base jumper che si sono lanciati assieme a luiò. Un base jumper della esperienza di Uli non può avere fatto errori così grossolani da farlo impattare contro la roccia. Va quindi approfondito l’aspetto tecnico- dicono le autorità svizzere.

Emanuele era il secondo in una sequenza di tre. Voleba filmare per GOPRO il salto dell’amica Roberta Mancino , che conta oltre 80 lanci con la tuta alare e 8 mila con il paracadute. Il salto e la traiettoria erano stati studiati, anche questa volta, nel dettaglio, ma , raccontano i testimoni, ad un certo Uli ha virato bruscamente verso destra e ha cominciato ad avvitarsi fino a terminare la sua corsa contro le rocce. Nelle prime ore si era diffusa una ricostruzione nella quale si ipotizzava uno scontro di Emanuele con un altro base jumper britannico di 49 anni. In realtà si tratta di due episodi distinti. Nessuno dei colleghi che ha volato assieme a lui parla di collisioni durante la discesa. Mancino ha preferito non parlare con la stampa, ma avrebbe fornito alle autorità tutte le indicazioni necessarie per cercare di capire la dinamica di quanto è accaduto.

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