CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 29/02/2020

LA VISITA DI MACRON IN ITALIA E LE MISSIONI ITALIANE NELL’AFRICA FRANCOFONA


PARMA- La visita di Macron in Italia dovrebbe portare alcuni benefici per l’Italia ed un supporto alle truppe francesi nel sahel: sono stati discussi la partenza della società mista Fincantieri Stx France, il nuovo bilancio europeo con indirizzi agli investimenti e la assegnazione di quote migranti. A fronte di questo, Il Foglio doice che abbiamo concesso una Task Force denominata Takuba, franco italiana, per addestrare le forze di sicurezza delle nazioni che si dividono il Sahel e contrastare i tagliagone isis e le molte fazioni di al Qaida, alcune scappate da siria e Iraq , che cercano di reinsediarsi in quelle zone militarmente e politicamente debili. I tanti morti francesi in quell’area ed il costo annuo della missione devono avere indotto Macron a chiedere il supporto italiano.
La costituenza Task Force Takuba vuole aumentare l’eventuale impegno impegno italiano nel Sahel per vontenere uno scenario di guerriglia molto virulenta. L’Italia ha già un contingente in Niger, dove i nostri soldati si occupano soprattutto di contrasto al traffico di migranti e di addestramento delle truppe. La Folgore, ad esempio, si è occupata di ricondizionare al lancio e fornire nozioni di conduzione di operazionmi doi fanteria ai volenterosi paracadutisti nigerini. La nuova missione invece sarebbe mirata all’antiterrorismo e richiederebbe di sicuro consistenti aliquote di forze speciali.

4500 SOLDATI FRANCESI NEL SAHEL

L’esercito francese è presente con quasi 4.500 soldati dispiegati nella fascia sahelo-sahariana grande quanto l’Europa. Si chiama “operazione Barkhane” ed è succeduta ad agosto 2014 alla precedentre missione chiamata Serval, iniziata nel 2013. 18 Soldati francesi sono caduti durante Serval e 28 durante Barkhane: erano oltre 37 anni che l’esercito francese non subiva perdite così pesanti, cioè da quando a Drakkar in Libano del 1983, morirono 58 paracadutisti .

Il Sahel è infestata da organizzazioni estremiste e anche da bande sanguinarie di criminali c he si scontrano per mantenere il controllo dei loro territori. Gli stati infettati da questi tumori criminali e che hanno stretto una alleanza sono Burkina Faso, Ciad, Niger, Mali e Mauritania. Dall’inizio del 2014, la alleanza sviluppa la cooperazione politica e militare tra questi Stati.
LE NAZIONI UNITE DAL 2013 CON 13000 SOLDATI
Nel 2013 le Nazioni Unite hanno dispiegato la Missione Multidimensionale Integrata delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA).

La Risoluzione 2364 ha prorogato la missione fino a giugno 2018 , Attualmente ci sono 13.200 soldati e 1.920 poliziotti. Con la Risoluzione 2359 del 21 giugno 2017, il Consiglio di Sicurezza ha approvato la creazione della Forza Congiunta FC-G5S, la quale prevede il dispiegamento di 5.000 uomini sul territorio come supporto delle forze armate dei 5 Stati africani.

L’ITALIA IN NIGER
A gennaio 2018 è stato approvato dalla Camera il decreto delle missioni militari, il quale prevede un ridimensionamento della presenza italiana in Iraq e in Afghanistan e un aumento del numero di operazioni in Africa, in particolare in Libia e Niger, dove saranno presenti rispettivamente 400 e 473 soldati. Si tratta di una missione tesa al contenimento delle migrazioni clandestine a partire dal paese di origine che si concentra sulla zona a nord del Niger al confine con la Libia, da dove passa l’80% dei traffici migratori illegali diretti all’Europa.

Leggi anche