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Pubblicato il 18/03/2017

LE ACCADEMIE SI SFIDANO A SANREMO PER PROTEGGERE I PROFUGHI

La squadra della Scuola d’Applicazione di Torino ha conquistato ieri a Sanremo tre premi ai seminari addestrativi che vedono confrontarsi le accademie militari del mondo, da West Point alla Royal Military Academy di Sandhurst e alla francese St.Cyr.

Li hanno chiamati “war games umanitari”: un centinaio di futuri comandanti generali da Usa, Regno Unito, Indonesia, Sudafrica, Norvegia e Olanda hanno simulato unità di crisi, con richiami alla guerra all’Isis, all terrorismo, alle missioni internazionali in Iraq, Libia e Afghanistan. Scenari dove si combatte e dove ci sonoi da proteggere civili, donne, bambini, ospedali, naufraghi, feriti e anche prigionieri di guerra. Regole che affondano le radici nella Convenzione di Ginevra e che sono materia di studio e sviluppo all’International Institute of Humanitarian Law che ha sede a Villa Ormond di Sanremo
Ricognizioni, utilizzo di droni, informative dei servizi segreti: queste sono solo alcune delle «armi» che servono per conoscere la zona di operazioni e il nemico da affrontare per evitare vittime innocenti. E alla fine, anche se hai poco più di ventiquattro anni, esistono due principali punti di riferimento: la Convenzione di Ginevra e le regole di ingaggio. «Un bambino è un bambino ma se ha un’arma in mano sul campo di battaglia è un soldato» – ha ribadito uno degli ufficiali che ha seguito le simulazioni.

La squadra della Scuola d’Applicazione era guidata dal capitano Paola Treglia e con i tenenti Matteo Mazziotti Di Celso, Giuseppe Liccardo e Nicola Mauri (quest’ultimi hanno vinto in team misti con Virginia Military Institute statunitense e la Royal Military Academy). Agli italiani è andato anche un premio per il quinto posto assoluto nel «singolo».

EDUCAZIONE ALLA DIFESA UMANITARIA MA NON ALLA PROPRIA

Per ragioni di sicurezza, dopo 16 anni di competizioni, non hanno indossato le uniformi. A fine mese nello stesso istituto inizia un corso sui diritti dei rifugiati. Non siamo certi se saranno inviati nostri ufficiali come frequentatori.

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