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Pubblicato il 09/08/2017

RASSEGNA STAMPA- TROVATI I RESTI DI UN MILITARE ITALIANO A 3000 METRI

FOTO SOPRA: IMMAGINE DI UN RITROVAMENTO ANALOGO A POCA DISTANZA , NEL 2016.

CORRIERE DEL TRENTINO – CORRIERE DEL TRENTINO
sezione: Trentino data: 09/08/2017 – pag: 7

Ritrovato soldato della grande guerra I resti segnalati da un escursionista

Il rinvenimento avvenuto in val di Fumo. Nicolis: era ancora ben conservato

trento Sono stati i carabinieri di Carisolo, appartenenti alla Compagnia di Riva del Garda, a portare a valle i resti di un soldato della prima guerra mondiale ritrovati domenica da un escursionista che si trovava al passo Val di Fumo, a quasi 3.000 metri d’altezza. Il corpo è stato identificato dall’archeologa Cristina Bassi come appartenente a un soldato del regio esercito italiano, riconosciuto da uniforme e scarponi «che sono ancora in buone condizioni, così come il corpo, ben conservato grazie all’avvenuta «saponificazione» dei tessuti molli», spiega il dottor Franco Nicolis, responsabile dell’ufficio beni archeologici della Provincia. I resti erano «completi e in posizione rannicchiata, ma non è stato possibile constatare se ci fossero delle ferite, proprio a causa della «saponificazione», continua Nicolis. L’archeologo sottolinea che il ritrovamento è molto importante perché spesso questi resti vengono ritrovati in varie parti del ghiacciaio, rendendo difficile il riconoscimento. Dopo aver recuperato il corpo, i carabinieri lo hanno consegnato a una ditta specializzata, che ora lo conserverà in una cella frigorifera del cimitero di Trento dino al momento dell’indagine autoptica, cioè diretta. «In questo modo potremo ricostruire il profilo biologico di questa persona. Dal punto di vista fisico, come sesso ed età, ma anche i traumi subiti in vita e le cause della morte». Altri elementi utili saranno gli oggetti ritrovati insieme al corpo: scarponi, borracce, medagliette, tutto può aiutare a dare un nome e un cognome alla salma. «Il nostro obiettivo è proprio questo – ricorda Nicolis – dare una dignità ai corpi, in modo, magari, da restituire un ricordo anche alle famiglie». I resti verranno poi presi in carico dai responsabili di Onorcaduti, la banca dati per tutti i soldati caduti e dispersi della prima e seconda guerra mondiale. Cecilia Muss

I PRECEDENTI RITROVAMENTI
AGOSTO 2004– Dai ghiacci del Piz Giumela, a oltre 3.600 metri di quota, nel gruppo dell’Ortles, emergono i resti di tre soldati austriaci, vittime della battaglia di Punta San Matteo. La scoperta delle salme e’ di Maurizio Vicenzi, volontario del soccorso alpino, recuperante per passione
SETTEMBRE 2009 Sempre nel gruppo dell’Ortles, sotto Punta San Matteo, i ghiacci restituiscono i corpi di due militari austriaci. Anch’essi (come i soldati ritrovati nel 2004) riposano ora nel cimitero militare di Peio
AGOSTO 2010 Sul ghiacciaio della Marmolada Dino de Bernardin individua durante un escursione i resti di un militare italiano caduto durante la grande guerra che – il maggio successivo – troverà sepoltura a Canazei
SETTEMBRE 2012 Durante i lavori agli impianti a fune del Presena emergono dal ghiacciaio i resti di due militari austriaci
AGOSTO 2016 È stato Tiziano Temponi, a notare quello che restava di un soldato, incastrato fra le rocce di Passo Val di Fumo, quasi a quota 3 mila metri, sull’Adamello. Si trattava di un soldato italiano della prima guerra mondiale forse caduto in un crepaccio e lì lasciato dai compagni. L’area del Monte Fumo fu conquistata dall’esercito italiano nell’aprile del 1916, oltre un secolo fa. La morte è probabile che risalga ad allora.

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