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Pubblicato il 13/02/2014

TREVISO: LA STAMPA RINGRAZIA L’OTTAVO REGGIMENTO GUASTATORI PARACADUTISTI

ARTICOLO TRATTO DA “IL GAZZETTINO” edizione di Treviso del 13 Febbraio 2014

TREVISO – Sono stati in Afghanistan, Iraq, Libano, Kosovo affrontando ogni tipo di situazione. Ma per fare i conti con le case allagate da un fiume d’acqua che sgorga dal sottosuolo sono dovuti venire a Mareno. Il team di soldati dell’Ottavo reggimento guastatori della Folgore sta lavorando giorno e notte accanto a Vigili del fuoco e protezione civile per limitare i danni e arginare gli allagamenti. E nemmeno loro, che pure ne hanno viste tante, hanno idea di quello che bisognerà fare prima che sia concluso lo stato di allarme.
«La situazione è molto delicata a va tenuta sotto costante controllo – dice il colonnello Domenico D’Ortenzi, il comandante del piccolo nucleo schierato a difesa delle case – con Vigili del fuoco e Protezione Civile. Stiamo lavorando giorno e notte per aiutare i cittadini andando a liberare le case dall’acqua. Abbiamo idrovore, gruppi elettrogeni e mezzi tattici per muoverci anche in presenza di grandi quantità di fango. C’è tanto lavoro da fare e tantissime famiglie da soccorrere. Abbiamo una lista di interventi contrassegnati con delle priorità. Facciamo tutto il possibile. Sinceramente non so quando finiremo».
Non è la prima volta che i paracadutisti-guastatori intervengono nella Marca su richiesta della Prefettura e inviati dal Comfodi-Nord (Comando Forze Difesa) di Padova. Sono stati a Preganziol, dal 3 al 6 febbraio, per mettere un argine ai corsi d’acqua che straripavano per la troppa pioggia. Poi si sono spostati fuori provincia, a Belluno, dove hanno lavorato per liberare case e strade dalla neve record. E adesso sono a Mareno. Forse la missione più singolare: «In effetti – ammette il colonnello – qui il problema è completamente diverso da quelli affrontati prima. A Preganziol avevamo a che fare con i corsi d’acqua ma in pochi giorni la situazione si è risolta. Qui invece l’acqua arriva dalle falde e nessuno riesce a fare una previsione. Rimaniamo qui tutto il giorno, dormiamo in alcune palestre, ma siamo anche attrezzati con tende e brandine. Al momento è una missione di cui non si vede la fine».
Paolo Calia

estratto di un articolo apparso su IL CORRIERE edizione Veneto del 13 Febbraio 2014
CORRIERE DEL VENETO – TREVISO

sezione: Regione Attualità data: 13/02/2014 – pag: 8
Allagamenti, si aggrava l’emergenza falde «Noi militari in servizio tra la gente in lacrime»

MARENO Hanno lavorato ininterrottamente notte e giorno, servendosi di mezzi speciali e idrovore, tentando di liberare centinaia di case, garage e scantinati invasi dalle acque di falda, il cui livello è sceso solo di pochi centimetri. Sono gli uomini dell’Ottavo Reggimento paracadutisti di Legnano chiamati a intervenire da martedì a Mareno di Piave, dove oltre 250 famiglie combattono con l’acqua da più di 10 giorni.

I militari sono stati accolti fra le lacrime di chi dopo tanti giorni «a mollo» aveva cominciato a perdere le speranze, nonostante il tempestivo intervento degli addetti comunali e dei volontari della protezione civile.

«C’è stata una grande accoglienza da parte della popolazione – ammette il comandante del reggimento già intervenuto la scorsa settimana a Preganziol, il colonnello Domenico Portenzi – nonostante la stanchezza e la rabbia accumulata dopo tanti giorni in balia dell’acqua di falda, scesa di soli quattro centimetri nella giornata di ieri. Abbiamo installato motopompe, assicurato l’elettricità a case e condomini con gruppi elettrogeni. Non sappiamo ancora quando finirà l’esigenza del nostro impiego a Mareno di Piave, ma quello che posso assicurare è che si tratta di un intervento a tempo indeterminato e che non ce ne andremo finché l’emergenza non sarà cessata».

Oltre ai militari a Mareno di Piave sono stati mobilitati decine di volontari della protezione civile provinciale.

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Alberto Beltrame

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