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Pubblicato il 08/02/2019

VIA DALLA DIGA DI MOSUL : CONTE PREANNUNCIA LA VALUTAZIONE DEL RITIRO ITALIANO

foto sopra: maestranze TREVI ed alcuni fornitori durante una visita. A sinistra walter amatobene

PARMA- A fine marzo l’Italia ritirerà il contingente messo a protezione della diga di Mosul. Si tratta della operazione “praesidium” a garanzia delle maestranze della ditta Trevi per condurre il contratto di ripristino di alcune parti della diga.
Lo stesso direttore dell’impianto, che aveva convissuto per un anno con l’occupazione ISIS, si era meravigliato dell’allarme di cedimento e delle eccezionali misure in un0’area che era saldamente nelle mani curde.

Tuttavia gli uomini dell’Esercito italiano vennero trasferiti nell’ area dal 2016 , dove svolgono attività di controllo e sicurezza, a stretto contatto con gli americani, che occupano in modo meno visibile, la stessa area, limitrofa al frionte anti ISIS.

Come abbiamo letto sui twitter e post di facebook del ministro della difesa, c’è anche una valutazione «tecnica» della opportunità di ritiro dall’Afghanistan, definita “in fase preliminar». Il presidente del consiglio Conte, però, dichiara da Beirut, dove ha benedetto il governo bicolore tra hezbollah ( lista nera come organizzazione terroristica) ed il moderato Hariri: «Valutazioni su altri contingenti non sono in corso». Mentre l’annunciato rientro dei militari presenti a Mosul è legato al cessato pericolo attorno alla diga.

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