Pubblicato il 14/03/2020
PASSATA L’EMERGENZA DOVREMO PENSARE ALLA QUALITA’ DELLA STAMPA ITALIANA
Il Dente Avvelenato
Tutti i programmi televisivi che ho guardato , nessuno escluso, compresi gli articoli dei giornali, raccontano le giornate di chiusura antivirus con immagini e parole maliziosamente patetiche e qualche volta forzatamente e falsamente drammatiche, tanto da stimolare le persone a contrastare la “desertificazione”, che, al contrario, è il vero antidoto al virus.
Le città sono semi, ma molto semi, deserte, eppure i “servizi dal nostro inviato” , che fa rima con sgrammaticato, sono tutte accompagnate da musiche funebri e tocchi di campana come i western di Ennio Morricone; i commenti alle immagini sono ansiogene ed erroneamente empatiche e i toni di voce sempre negativi e tristi; le “interviste” al cittadino di passaggio sono fatte con domande che fanno apparire Marzullo un genio. “Come si sente a stare in casa tutto il giorno”?, “Cosa prova a vedere la città deserta”?. La domanda contiene già una parte della risposta. Vogliono sentirsi dire che ci si sente depressi.
Cronisti sgrammaticati imbottiti di imprecisioni, che parlano schioccando la lingua, eccitati come quando recitavamo la poesia di Natale. Alla fine sciorinano le statistiche di Borrelli, riempiendo le frasi con sciami di “assolutamente” , (questi si che sono virali). E allora eccoti la mascherina “assolutamente indossata”, la signora “assolutamente in fila” , le mani che devono essere “assolutamente lavate”e via così. Altro che cronaca. Il mio barbiere è migliore in grammatica.
E che dire dei conduttori “in studio”? , quelli che parlano sulla voce degli “ospiti”. Quelli che invitano dieci persone “salutiamo il professor Ambrogiolacippa”, “benvenuto professore” e poi “scusi devo andare in pubblicità” e lo interrompono a metà. Ho ascoltato decine di espertoni che dovrebbero stare in corsia oppure negli istituti di biologia, che hanno pure opinioni contrastanti che ci disorientano e disinformano. Avete fatto caso al compiacimento quando ripetono le frasi-mantra, “ashtag stateacasa” e si sentono “sono bello bravo intelligente e -guardino signori- moooolto civile”. Ma vafangù (ashtag). Perfino jovanotti fa appelli. Si proprio lui, quello che porta migliaia di persone sulle dolomiti con birre e spinelli, col suo cappellino rom in testa e vestito di finti stracci.
Da due giorni ci sono pure i concertini ammassati sul balcone, ripresi dal tiggì con i droni.
Alla fine ci si sente oppressi dal “coprifuoco” (che è finto, chè è solo a parole, ma che in televisione sembra vero) e , sotto sotto, i nostri “bravi cronisti” ci fanno odiare le “autorità”, che già valgono poco del loro e ci spingono a rifiutare lo stare a casa, descrivendo le città con le parole sbagliate ( le parole hanno un senso, diceva qualcuno..), come “desolate”, “tristi” “con una cappa di silenzio”. Mai state così belle.