EL ALAMEIN

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Pubblicato il 22/10/2023

23 OTTOBRE 2023- DIALOGO CON UN LEONE DELLA FOLGORE di Giovanni Onano


Salvatore Onano Onano, Figlio del sergente Maggiore paracadutista Leone di El Alamen, Giovanni Onano ( nella foto, con la pipa, ndr) , quest’anno ricorda il papà scomparso attraverso il racconto di un Leon di El Alamein Giuseppe Ortu, foto in alto, ndr)

El Alamein 2023: Dialogo con un Leone della Folgore
Quest’anno voglio ricordare l’anniversario della battaglia di El Alamein senza particolari riferimenti storici ai fatti che oramai dovrebbero essere noti, almeno a tutti gli appartenenti alla nostra grande famiglia.
Voglio invece ricordare la battaglia con lo stralcio di un episodio, già a suo tempo pubblicato su queste pagine, che mi riguarda da vicino.

Tutto avvenne alcuni anni or sono, quando c’era ancora la presenza gratificante dei nostri reduci di El Alamein, presenza che purtroppo, a causa dell’inesorabile clessidra del tempo che scandisce gli attimi della vita, è andata assottigliandosi con tremenda regolarità.
Giuseppe Ortu, classe 1919, è (era) l’ultimo Leone della Folgore che con la sua immancabile presenza ci onora nelle nostre adunate. Io l’ho sempre guardato con rispetto e riverenza e gli do del lei, cercando di non importunarlo con inutili chiacchiere, pensando erroneamente che i suoi novantacinque anni non gli consentissero ricordi ed emozioni. Era del V° Battaglione della Folgore, come mio padre Giovanni, in compagnie diverse, lui della Comando e mio padre della 13a, non ho mai voluto chiedergli se si conoscessero.
Avevo appena scambiato due parole col Leone Giuseppe rendendomi conto della sua straordinaria vivacità e lucidità, che mi ha voluto dimostrare quasi stritolandomi un braccio per dimostrarmi di quale energia fisica ancora disponesse, rammaricandosi per le sue gambe che non erano più tanto buone. Per questo fatto era fortemente contrariato in quanto avrebbe desiderato tanto provare ancora l’ebbrezza di un lancio!

Ad un certo punto qualcuno mi ha chiamato per sentire cosa stava raccontando Giuseppe. Raccontava che mentre stavano per iniziare il ripiegamento dal fronte sud di El Alamein, gli fu ordinato che lui ed un altro gruppo di paracadutisti avrebbero dovuto, prima di ripiegare per cercare scampo con una lunga marcia verso nord ovest, aspettare una pattuglia che si era addentrata nelle linee nemiche. Questa pattuglia era comandata da un certo Onano, diceva, un sergente maggiore, famoso in tutto il battaglione perché usciva spesso di pattuglia. La pattuglia, formata da dieci o dodici paracadutisti rientrò. Dalle cucine, ha continuato, presero qualcosa da mangiare e così iniziarono il ripiegamento. Io gli ho chiesto se ricordava la data e lui senza esitare: il 2 novembre (1942). Allora gli ho detto che Onano era mio padre, ci siamo abbracciati e ho sentito un brivido. Il 5 sarebbero stati fatti prigionieri o come scriveva mio padre “catturati”. Poi iniziò la lunga prigionia, ma questa è un’altra storia.
Salvatore Onano

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