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Pubblicato il 25/04/2023

25 APRILE- RISPETTO PER I MILITARI ITALIANI CHE NON HANNO GETTATO NEI FOSSI LA UNIFORME


Non mi sarebbe piaciuto crescere sotto i nazisti, ma non posso rinnegare la Storia, che va accettata e che ci dice che esisteva un Esercito Regolare che, dopo l’8 Settembre ha dato un contributo fondamentale alla sconfitta dei Tedeschi

Il 25 Aprile è la data simbolo che sancisce la vera fine della Guerra in Italia e la sconfitta della Germania e delle truppe italiane della Repubblica di Salò. I Soldati italiani, dopo l’8 settembre 1043 rimasero privi di ordini ; il re e i suoi generali eranop in fuga con argenteria e maggiordomi al seguito. Molti fecero scelte che forse non avrebbero voluto fare. Successe anche ai paracadutisti del Nembo,in Sardegna e altrove, parte dei quali rimasero col re, mentre altri risalirono la penisola verso il Nord perchè ritennero per come era stato negoziato e dichiarato, che l’armistizio fosse stato disonorevole.

Furono i militari italiani rimasti fedeli al re, a combattere contro i tedeschi. Due esempi per tutti , ma ce ne sono migliaia: i Granatieri di porta San Paolo a Roma, oppure i fanti di Mignano Montelungo. In entrambi i casi scelsero di rimanere in Uniforme. Il 25 Aprile di chi crede nelle Istituzioni dovrebbe rendere un omaggio a quei soldati che la conservarono ; non la gettarono nei fossati, non la oltraggiarono con fazzoletti di vari colori, ma fecero una scelta che sapevano essere mortale. Accettarono la prigionia tedesca per non togliersela. Molti furono fucilati, come a Cefalonia. Furono i Soldati regolari ad essere i protagonisti, anche numericamente, della “Resistenza”. Furono i paracadutisti dello Squadrone F ad immolarsi in un lancio che gli esperti militari definirono forse non così necessario. Ma loro obbedirono. Ricordo il Nembo che combattè casa per casa nelle Marche, a Fillotrano e in altre località che si impregnarono del loro sangue , impedendo il solito bombardamento a tappeto degli anglo americani sulla popolazione civile, per scacciare qualche centinaio di tedeschi. Furono i Paracadutisti del Nembo insieme ad altri soldati italiani e qualche reparto straniero a risalire la penisola fino a Bologna.
Dolore, disperazione, sofferenze, lacerazioni dell’anima vanno riconosciute ad ogni soldato che sceglie, non per vantaggio , non per salvarsi, la Uniforme. Per onestà intellettuale e spirito di pacificazione , riconosco la lealtà della scelta anche ai coloro che andarono a Nord per aderire alla Repubblica di Salò. Chi nacque negli anni 20 conosceva solo il Fascismo e il Governo , lo Stato, la Patria erano quelli che loro scelsero di difendere. Per come sono statio trattati durante e dopo i combattimenti, la loro scelta appare carica di ideali, per avere sopportato quel che gli accadde.

Successivamente, fu l’arrivo degli anglo americani e delle loro truppe variopinte e talvolta criminali, ad occupare e a volte stuprare e saccheggiare l’Italia.

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