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Pubblicato il 17/10/2014

280 ISTRUTTORI MILITARI ITALIANI IN KURDISTAN CONTRO l’ISI

sopra: una delle cartine che dimostra la penetrazione del nuovo califfato. L’unico dato errato è la pate Sud dell’Italia

ROMA- Il ministero della difesa annuncia un l’ulteriore contributo italiano alla Coalizione internazionale che combatte i terroristi dell’Is: si tratta di 280 istruttori militari , un aereo da rifornimento, due aerei senza pilota Predator, blindati e, forse, velivoli da ricognizione. Il cosiddetto «Stato islamico», ha affermato Pinotti, è un «nuovo e violentissimo attore politico e militare», che ha «alcuni dei caratteri tipici di uno Stato (uno Stato che raggiunge oggi le dimensioni del Belgio), ma poi opera con le modalità che distinguono i grandi gruppi terroristici transnazionali». Può contare, «secondo le stime più pessimistiche, su almeno 30 mila uomini, che sono retribuiti meglio delle forze regolari irachene e siriane, ed esercita una notevole forza di attrazione ideologica che fa confluire nelle sue fila, fenomeno assolutamente preoccupante, un gran numero di stranieri anche provenienti dai Paesi occidentali». Insomma, urge correre ai ripari. E anche l’Italia intende fare la sua parte all’interno della «Coalizione di fatto» che contrasta l’Is. Lo sta facendo dal mese scorso, quando sono state consegnate alle forze curde mitragliatrici dell’Esercito italiano giudicate in eccesso. È poi cominciata la consegna, ancora in corso, tramite aerei militari, di munizionamento di modello ex-sovietico conservato nel deposito di Guardia del Moro, in Sardegna, dopo che il materiale era stato confiscato dall’autorità giudiziaria nel 1994. Trasporto finanziato con il decreto-legge di proroga delle missioni internazionali, che prevede anche la cessione di 24 veicoli da combattimento “Centauro” alla Giordania, «Paese in prima linea contro l’Is». Ma il conflitto, ha aggiunto il ministro della Difesa, «è in pieno svolgimento e il contributo nazionale deve proseguire». Inoltre, «è stato già pianificato e si concretizzerà nei prossimi giorni l’invio di un velivolo KC-767, per il rifornimento in volo degli assetti aerei della Coalizione; di due velivoli a pilotaggio remoto Predator, per la sorveglianza della regione e di una cellula di Ufficiali per le attività di pianificazione». «Nelle prossime settimane – ha proseguito Pinotti – potrà poi essere inviato personale per l’addestramento e la formazione delle forze che contrastano l’Is: circa 200 militari che andrebbero a operare presumibilmente a Erbil. E sono dunque destituite di fondamento le indiscrezioni che parlano di un nostro impegno a Nassiriya», ha aggiunto il ministro, riferendosi a quanto pubblicato dal settimanale L’Espresso, che scrive di una missione congiunta italo-spagnola che andrebbe ad operare proprio nell’area del tragico attentato ad “Antica Babilonia”.

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