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Pubblicato il 19/10/2015

73mo DI EL ALAMEIN : A PISA TANTI RADUNI IN UN RADUNO

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PARMA-Tra i migliori “effetti collaterali” dell’adunata del 16 ottobre al CaPar di Pisa, in occasione del 73mo di EL Alamein, c’è stato quello del raduno-nel-raduno di tanti gruppi di paracadutisti che si sono ritrovati per Reggimento o Compagnia o specializzazione. Basta dare una occhiata ai siti sociali per comprendere quanto è stata gradita la scelta del CaPar -la “casa madre” di ogni paracadutista di ieri o di oggi- e quanti numerose sono state le insegne portate a Pisa.

Come sempre va dato merito alla massiccia e predominante partecipazione dell’ANPDI che è stata co-organizzatrice o co-protagonista,insieme alla Folgore, di ogni evento.

SESTAGRIFI A POGGIO AL CERRO
Il capostipite di tutti i gruppi è quello della “SESTA COMPAGNIA GRIFI”, che 14 anni fa inaugurò per prima la tradizione della tenda offerta come punto di incontro. Poi, da qualche anno, i Piantoni di Compagnia -come vogliono esser chiamati- con Giuseppe Bagatin in testa, hanno fatto il salto di qualità, organizzando l’incontro , dopo la celebrazione- a Poggio al Cerro, ovvero nel luogo dove tutti i fucilieri assaltatori , ma non solo, hanno avuto il battesimo del fuoco. Anno dopo anno sono aumentate le adesioni di paracadutisti in congedo e in servizio e tra questi ultimi tanti nomi illustri.
Uno per tutti: il generale Falchi, che, dopo il saluto fatto di persona, è rientrato a Cecina dove è salito sull’ultraleggero “Fiamme Nere” pilotato dal gen di c.a. Marco Bertolini ed ha sorvolato e fotografato il campo dei Grifi , allestito da Venerdì sera fino a Domenica 18 Ottobre. Sulla facciata del Casale di Poggio al Cerro , che ha ricevuto più colpi di fucile che una casa di Beirut, erano appese le bandiere di ben nove compagnie o gruppi.
Un drappello di paracadutisti toscani si è addirittura presentato con due AR90 ed un VM, tutti perfettamente funzionanti. Il grifo Piantone Giusppe Bagatin, anche lui proprietario di una AR90 in perfette condizioni, ha addirittura fatto un giro per i viali del Capar col suo “reperto”.

Cosa rimane di queste giornate? Allegria, coesione, cameratismo, buon vino e canzoni : ecco quali sono stati gli ingredienti, senza polemica, mai “contro” qualcuno ma solo a favore dello spirito di Corpo.


UNA LETTERA PER I PARACADUTISTI IN SERVIZIO

Un paracadutista in congedo ci ha spedito una lettera che riassume il sentimento che abbiamo rilevato in tanti colloqui avuti durante e dopo la cerimonia. Un successo della Folgore, quindi, e del suo Comandante che ha voluto impostare gli eventi in questo modo.

QUELLO CHE AVREI VOLUTO DIRE ALLA FESTA DI BRIGATA 2015
– Esimi Ufficiali, Paracadutisti di ogni ordine e grado, non importa il mio nome, grado o scaglione, sono solo un paracadutista volontario di leva, ed ho semplicemente espletato i miei obblighi di leva nella Brigata Folgore, proprio come la gran parte dei Baschi Amaranto che vedete sugli spalti davanti a voi. Una folla colorata che ha preso un giorno di ferie e si messa in macchina prima del alba per rivivere un giorno da Paracadutista. Sono quei ragazzi che donando i propri “ventanni” alla patria hanno riempito la storia della Brigata dal dopoguerra fino a quando si è passati dalla “leva” al professionismo. Sono quei “Brevettati da molto tempo” che combattono sui social network per non far dimenticare i nostri caduti, i nostri marò e i nostri valori.
La passione può far andare qualcuno fuori dalle righe, ma questo fa parte dell’imperfetto mondo web, quello che in realtà vi vorremmo dire è che: “non siete soli”, in ogni angolo del globo dove sarete inviati in missione, sappiate che c’è l’esercito non censito dei “volontari di leva” che vi è vicino, che riesce a capire cosa vuol dire trovarsi in determinati scenari, percepisce i rischi che correte, i pensieri che vi percorrono. Ognuno di questi “sgangherati mimetici” che vedete qui davanti “vi vuol bene”, perché voi oggi siete noi allora, perché voi siete quello che vorremmo essere oggi, perché voi forse siete quello che non abbiamo avuto il coraggio di diventare.
Non dimenticate mai chi vi ha passato il testimone, come noi non abbiamo dimenticato i “Leoni della Folgore”, e noi saremo sempre con voi, continuate a farci sentire orgogliosi della “Folgore” e qualsiasi cosa accada, voi non sarete mai soli, perché la vostra Patria è anche la nostra Patria…. con due schiaffi a terra !!!

( sogno? …forse un giorno ci sarà data la possibilità di avere una voce da quel microfono… o forse no )

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