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Pubblicato il 28/06/2018

CENTRO VETERINARIO DELL’ ESERCITO A GROSSETO: 152 ANNI DI STORIA

Il Tirreno ed.
sezione: GROSSETO data: 28/6/2018 – pag: 21

il 157° anniversario del centro dell’esercito

Soldato e cane, legame che va oltre le tecnologie

Al Cemivet la formazione dei binomi per le emergenze è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale

Alfredo Faetti
GROSSETO Era il 1870 quando su questi campi l’Esercito italiano addestrava i suoi cavalli per la battaglia. È passato ben più di un secolo da allora, ma il Centro militare veterinario (Cemivet) di Grosseto rappresenta ancora oggi un’eccellenza, sia in campo di ricerca che di formazione, in forza di un binomio che il tempo non è riuscito a sciogliere: quello tra uomo e animale. Le nuove tecnologie in campo bellico non compensano il «legame empatico» tra i due, come hanno detto gli ufficiali nel corso della cerimonia che ha celebrato il 157° anniversario di questa realtà. «Questo centro è la nostra casa madre, uno degli anelli più importanti nella catena che compone la nostra attività veterinari, che a Grosseto trova la sua vera base logistica», ha detto Giovanni Rucco, capo del reparto. Anello che viene coltivato in questa tenuta vasta oltre 500 ettari, in cui trovano spazio cavalli e cani. Ed è in particolare su quest’ultimi che verte il futuro del Cemivet, ritenuto il principale centro militare per l’unità cinofila.«Formiamo sin dall’inizio il binomio uomo-cane, così da prepararlo nella fase di immissione e recupero dai contesti di emergenza», spiega il comandante del centro, Simone Siena. Qui viene formato il rapporto empatico con il cane, attraverso il legame con il padrone e un addestramento che agli occhi dell’amico peloso pare un gioco. «Per il cane trovare l’ordigno è come trovare una pallina, si diverte», aggiunge Siena. Ma andare a cercare la “pallina” in Iraq o Libano non è sempre divertente: quando le temperature superano i 45 gradi, ad esempio, il cane non ha voglia di giocare. Così è stato fatto uno studio sul carico di stress (attraverso il pelo) per l’animale in missione: ne è venuto fuori che in realtà il cane è più stressato al centro che non in all’estero. Il motivo è semplice: in missione non ci sono mogli o altre distrazioni e il padrone è tutto per l’amico peloso. È l’empatia, come dicevamo. Quella che sta al centro di tutte le attività del Cemivet. —

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