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Pubblicato il 27/03/2014

BELLUNO: LA PROCURA CHIUDE L’INCHIESTA SULLA MORTE DEL PARACADUTISTA ZAINA. FATALITA’


BELLUNO-La morte di Vasco Zaina è stata una tragica fatalità. La procura della Repubblica di Belluno ha chiuso le indagini sull’incidente avvenuto nel pomeriggio del 7 agosto del 2013 all’aeroporto di Belluno, dove Zaina si stava allenando per la Coppa del Mondo di paracadutismo. Sulla base di due consulenze tecniche e dell’evidenza dei fatti, il procuratore Pavone ha concluso che non ci sono responsabili per l’incidente e ha firmato la richiesta di archiviazione, che nelle prossime settimane passerà al vaglio del gip. L’atleta 48enne di Porcia era un istruttore in possesso di tutte le qualifiche ENAC, paracadutista esperto con oltre seimila lanci all’attivo, prudente e coscienzoso. Purtroppo quel giorno ci fu una incredibile serie di malfunzionamenti; quanto successo è stato interamente documentato da un video girato da un altro atleta americano presente al Dell’Oro. Dopo il lancio, a quota 800 metri, Zaina azionò il paracadute principale, ma la vela non si aprì e l’atleta entrò in autorotazione. Zaina azionò l’emergenza, si presume a una quota di circa 600 metri, ma anche questa iniziò a ruotare violentemente, provocando un forte avvitamento e rendendo impossibile la complta apertura del paracadute di emergenza. Le consulenze tecniche hanno evidenziato che la vela principale era stata ripiegata dallo stesso Zaina dopo il primo lancio in mattinata. Il paracadute di emergenza è stato controllato dal “Centro verifiche ripiegamento paracadute” di Belluno , che rilevò l’assenza di malfunzionamenti. Esculsa, infine, dal medico legale, l’ipotesi di un malore in volo.

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