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Pubblicato il 08/07/2015

MURO ANTI IMMIGRATI ED ESPULSIONE ACCELLERATA: L’UNGHERIA APPROVA LA COSTRUZIONE DI UNA BARRIERA AI CONFINI CON LA SERBIA

FOTO SOPRA:LA BARRIERA ANTI IMMIGRATI COSTRUITA DALLA BULGARIA

BUDAPEST – Via libera del Parlamento ungherese alla legge che prevede il muro anti-immigrati, con il premier Viktor Orban che la giustifica sostenendo che «difendendo l’Ungheria dagli immigrati clandestini, difendiamo anche l’Unione europea». Per Orban è «un messaggio chiaro ai migranti: tu non devi venire, questa non è la tua patria, e sarai espulso velocemente».
La approvazione del decreto risale a lunedì; la controversa legge prevede, oltre la costruzione di una barriera di filo spinato al confine con la Serbia, anche l’espulsione degli immigrati dal Paese con una procedura accelerata. Per Orban è una questione di «autodifesa»: il premier ritiene scontato che una nazione abbia il diritto di decidere chi fa entrare in casa propria. La norma è stata approvata con i voti della maggioranza governativa e gli estremisti nazionalisti di Jobbik.
Tecnicamente, si tratta di una modifica della normativa esistente sull’immigrazione e da adesso in poi limiterà anche la concessione del diritto d’asilo, in risposta al numero record di migranti e rifugiati che hanno raggiunto il Paese quest’anno (circa 67mila). Le nuove regole permetteranno alle autorità di cancellare le richieste d’asilo se i richiedenti lasceranno la loro residenza designata in Ungheria per più di 48 ore senza autorizzazione; inoltre prevedono il prolungamento della loro detenzione, nonché la possibilità di obbligarli a lavori di pubblica utilità per coprire le spese di mantenimento. Ma soprattutto la nuova legge ne renderà possibile l’espulsione per via breve verso la Serbia, paese di provenienza, giudicato «sicuro» dai legislatori ungheresi.
I parlamentari hanno contemporaneamente dato il via libera al governo per costruire una barriera di filo spinato alta 4 metri al confine con la Serbia. Le spese previste sono di circa 22 milioni di euro. Orban ha affermato che la quota di «migranti economici» attratti dal sistema europeo del welfare sta crescendo, e che l’invasione deve essere fermata. «Le cattive politiche possono aumentare e anche fomentare questa multiforme migrazione di massa», ha aggiunto.

L’anno scorso oltre 100mila migranti e profughi hanno raggiunto l’Ungheria. La maggior parte è arrivata attraverso il confine con la Serbia dopo aver attraversato Macedonia, Bulgaria e Grecia. Dopo aver presentato la richiesta di asilo in Ungheria, la stragrande maggioranza di queste persone abbandona il Paese per recarsi in altri stati dell’Ue, come l’Austria o la Germania. Secondo le statistiche sul fenomeno si tratta di profughi provenienti per lo più da Siria, Afghanistan e Iraq, cioè paesi in guerra.

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