CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 06/07/2022

ALPINI: CHIESTA LA ARCHIVIAZIONE DEL ” CASO RIMINI” AL RADUNO

Il PM di Rimini ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sulle molestie denunciate da una 25enne durante l’adunata Nazionale, che si era svolta dal 5 all’8 maggio. Il procuratore capo, Elisabetta Melotti, ha tenuto a sottolineare che c’era stata solo una denuncia formalizzata. Alla base della decisione del pm ci sarebbe la non identificazione dei presunti autori. Una identificazione resa difficile sia per la presenza numerosa di persone nello stesso luogo, sia per la copertura solo parziale delle telecamere di sorveglianza. Secondo il magistrato la vittima non sarebbe stata in grado di riferire particolari utili all’identificazione degli autori delle molestie e tantomeno l’amica, unica testimone oculare.


La giovane aveva raccontato non solo ai carabinieri, ma anche sui social e davanti alle telecamere di essere stata seguita, accerchiata e strattonata da tre alpini di mezza età in piazzale Kennedy, che avrebbero fatto espliciti riferimenti sessuali. Uno di loro l’avrebbe afferrata per un braccio. Dopo la segnalazione si era scatenato i finimondo, perché decine di ragazze e donne avevano evidenziato che gli alpini avevano esagerato con frasi volgari, allusioni a sfondo sessuale, commenti espliciti, palpeggiamenti e a volte strattonamenti anche solo per cercare di rubare un bacio. Non solo canti e birra, quindi.


L’appello della 25enne era stato raccolto dall’associazione «Non una di meno» di Rimini, che aveva messo insieme un dossier con segnalazioni di episodi simili avvenuti durante l’adunata aveva portato in Riviera 90mila alpini. Ed erano usciti fuori episodi vecchi anche dieci anni. Un vaso di pandora dove erano confluite segnalazioni di molestie anche da parte di donne che lavoravano nell’ambito dell’ospitalità e della ristorazione e avevano dovuto fare i conti con palpeggiamenti e commenti squallidi.

Leggi anche