CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 07/07/2014

ASSOARMA NON CREDE NELLA LEVA.

ASSOARMA “CONTRO” LA LEVA??

ROMA – Il generale Mario Buscemi, presidente di Assoarma (le associazioni di tutte le Forze armate italiane), risponde ad un giornalista che non crede che la leva possa ritornare. E’ certo, quindi, che non farà nulla per caldeggiarla, se non apprezzare gli alpini che la chiedono.

Generale, gli alpini premono per una ripresa della leva militare. Pensa che possano avere delle possibilità?

«Quella degli alpini è un’istanza poetica, ma la vita è prosa. Sui principi generali della loro proposta sono d’accordo, ma la realtà è un’altra».

Solo sogni, dunque?

«Temo di sì. Al volontariato gratuito non credo. E se invece ci saranno dei finanziamenti, com’è più probabile, mi auguro solo che non siano a discapito delle vere attività dell’Esercito».
Gli alpini dicono che userebbero le caserme dismesse…
«Ma quali caserme e caserme… Molte caserme non hanno più i soldi per pagare le bollette della luce e del gas, figuriamoci quelle dismesse. E poi oggi i volontari dormono a casa loro. A che servirebbero le caserme?».

Quindi, secondo lei, la ripresa della leva militare sarebbe un provvedimento antistorico?

«E’ un provvedimento della stessa sostanza dei sogni. Anche l’ex ministro La Russa ha tentato di dar vita a quella che ha chiamato mini-naja. L’esperimento è andato avanti per un po’, poi è finito per mancanza di soldi. Il problema è sempre quello: non c’è un euro. Oggi l’Esercito per risparmiare ha abolito perfino le spese postali: niente più buste e francobolli, tanto ci sono le mail. Ma il cuore del problema, che l’Associazione alpini non dice, è un altro».

Qual è, generale?

«E’ che con il venir meno della leva l’Associazione degli alpini ha perso la maggior parte del proprio flusso vitale, il cosiddetto “gettito” associativo. Un tempo, alla fine del servizio di leva, i soldati con la piuma sul cappello finivano tutti per associarsi all’Ana. Era un fatto naturale, il modo di continuare a sentirsi alpino anche dopo la fine della naja. L’Associazione così prosperava ma di questo passo, senza più leva, tra dieci o venti anni ci sarà il rischio di restare senza soci e sarebbe un peccato per l’Italia, lo dico con convinzione. Ora, se il governo Renzi vorrà fare un provvedimento ad hoc per gli alpini lo faccia pure, sarà ben fatto, a patto però che ciò non giustifichi ulteriori riduzioni di spesa per l’Esercito».

Leggi anche