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Pubblicato il 11/11/2015

BLOODY SUNDAY – 1972: ARRESTATO DOPO 44 ANNI UN PARACADUTISTA INGLESE

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PARMA- Un paracadutista in congedo di 66 anni è stato arrestato Lunedì scorso con l’accusa di omicidio. Secondo il magistrato avrebbe sparato contro un corteo di manifestanti cattolici nel 1972, durante una azione nella quale i paracadutisti inglesi uccisero 14 persone a Derry, nell’Irlanda del Nord.
Il 30 gennaio del 1972, in un clima politico infuocato a causa degli scontri tra i cattolici indipendentisti e i protestanti, favorevoli all’unione con la Gran Bretagna, un reparto di paracadutisti guidato dal colonnello Derek Wilford aprì il fuoco contro i partecipanti a una manifestazione di protesta dei cattolici, uccidendo 13 persone e ferendone 14, una delle quali morirà mesi dopo.
I soldati si erano giustificati affermando che qualcuno dalla folla aveva sparato per primo, ma nessun testimone confermò la loro versione dei fatti. Il «Bloody Sunday» radicalizzò lo scontro portando molti repubblicani moderati ad arruolarsi nell’Ira e a dare inizio a una sanguinosa guerra contro Londra durata quasi trent’anni.
Nel 1998 Tony Blair riprese le indagini, archiviate con la versione militare. Lord Saville, il parlamentare incaricato, ha impiegato 12 anni e speso quasi 400 milioni di sterline (450 milioni di euro) per concludere la sua indagine, depositata nel 2010: dopo averla letta, David Cameron aveva chiesto scusa a nome del governo, per una azione «ingiustificata e ingiustificabile».

L’inchiesta di Saville ha portato all’inchiesta odierna. Dal 2012 sono stati ascoltati 200 soldati, con la protezione dell’anonimato. Le testimonianze di chi partecipò al massacro hanno così determinato il primo arresto di un paracadutista di 66 anni ora incarcerato nella contea di Antrim. È accusato di avere ucciso William Nash, di 19 anni, John Young, di 17 e Michael McDaid, di 20, e di avere ferito il padre di Nash, Alexander, mentre soccorreva il figlio.
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