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Pubblicato il 09/01/2017

BOLZANO: I SECESSIONISTI AUSTRIACI “SPAZZANO” IL TRICOLORE. RICORSO DELLA PROCURA DOPO LA ASSOLUZIONE

BOLZANO La Procura generale ha depositato i motivi del ricorso in Cassazione annunciato qualche settimana fa contro l’assoluzione disposta dalla Corte d’appello dei promotori dei manifesti del movimento Südtiroler Freiheit inerenti una campagna secessionista. i manifesti in questione riportavano l’immagine di una bandiera italiana (indicata come immondizia) spazzata via da una scopa di saggina, come si trattasse di un rifiuto da inserire in una pattumiera. Il manifesto riportava poi lo slogan ; “L’Alto Adige non ha bisogno dell’Italia”. In primo grado i presunti responsabili dell’iniziativa (Eva Klotz, Sven Knoll e Werner Thaler) erano stati condannati al pagamento di una multa di 3 mila euro a testa dopo che la Corte di Cassazione, nella fase preliminare dell’inchiesta, aveva confermato la legittimità del sequestro cautelare dei manifesti.
In appello,però, tutti e tre gli imputati sono stati assolti dall’accusa di vilipendio alla bandiera «perchè il fatto non costituisce reato».
n sostanza i giudici avevano ritenuto che il manifesto potesse rientrare nel diritto di critica (con riferimento alla libera espressione del pensiero. Ora però la vicenda torna davanti ai giudici della Cassazione in quanto la sentenza assolutoria pronunciata in secondo grado si pone – tra il resto – anche in evidente contrasto con quanto la stessa Suprema Corte aveva già affermato in sede cautelare. La sezione staccata di Bolzano della Corte d’appello aveva invece ritenuto che nel manifesto sotto accusa non si potesse ravvisare il reato di vilipendio alla bandiera italiano considerando il messaggio del manifesto libera espressione del pensiero politico dei promotori.

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