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Pubblicato il 03/09/2015

CARABINIERI: PRIMI DELLA CLASSE IN TAGLI ALLE SPESE

da “L’ESPRESSO” del 3 Settembre 2015
G. D. F.

Usi a obbedir tacendo e tacendo tagliare. Mentre negli ultimi anni gli enti pubblici hanno fatto a gara nello sbandierare risparmi reali o presunti, i carabinieri invece in silenzio si sono dedicati a una spending review drastica. Sei anni di metamorfosi, ridimensionando alcuni settori ad alto costo – come gli elicotteri – e inventando nuove formule di gestione, per fare di necessità virtù: nell’organico ci sono 13.500 carabinieri in meno del previsto e si sono cercate tutte le soluzioni per rinforzare i presidi sul territorio, quelle stazioni che nel 2014 hanno perseguito il 70 per cento dei reati denunciati in Italia. I risultati di questa strategia sono stati illustrati per la prima volta poche settimane fa dal comandante generale Tullio Del Sette in un’audizione davanti alla Commissione Difesa del parlamento. La cura dimagrante è partita dall’alto, mettendo ordine negli uffici del Comando generale di Roma: più computer e meno personale, recuperando 300 uomini per l’attività operativa. Poi è stata la volta degli elicotteri, strumenti estremamente cari: si è passati dal 96 velivoli a soli 44, uniformando i modelli per spendere meno di ricambi e concentrando sia le basi che i centri manutenzione. Gli Agusta mandati in pensione non sono stati rottamati, ma ceduti in permuta: uno scambio che ha permesso all’Arma di ottenere beni e servizi preziosi. E soprattutto 300 uomini sono stati trasferiti dai reparti di volo alla prima linea. Stesso trattamento per i mezzi navali, ridotti da 175 a 71: un taglio del 60 per cento e oltre 150 sottufficiali ridislocati. Più delicata è stata la revisione nei garage dove nel 2006 si contavano 36mila veicoli: oggi ne restano 24 mila, facendo attenzione a mantenere in efficienza le volanti e i mezzi che servono per gli interventi. Nonostante la riduzione di un terzo – ha sottolineato il generale Del Sette – con i 37,8 milioni di euro che il bilancio della Difesa mette a disposizione per gli investimenti si fatica a rinnovare le dotazioni, mentre le “gazzelle” vengono logorate dall’attività quotidiana. L’operazione più radicale ha riguardato la gestione della contabilità. In una caserma di Chieti è stata creata una centrale informatica, il Centro Nazionale Amministrativo, con 260 specialisti che hanno sostituito 26 strutture sparse in tutta Italia. In questo caso gli effetti sono stati straordinari perché ben 1300 militari sono stati destinati al servizio operativo.
La mappa degli organici testimonia lo sforzo di destinare la maggioranza delle risorse ai reparti territoriali, che impegnano il 79 per cento dei carabinieri. Un altro 5,3 per cento è dedicato ai reparti specializzati, dal Ros ai distaccamenti che operano per i ministeri, come il Nas, la tutela ambientale e la difesa del patrimonio artistico. Il 5,4 invece fa capo all’organizzazione mobile con i paracadutisti del Tuscania e gli 11 battaglioni che si occupano di ordine pubblico durante cortei ed eventi sportivi: il bacino di uomini da cui si attinge per le missioni internazionali. C’è poi un 5 per cento che svolge compiti di polizia militare all’interno delle forze armate e un 3,5 per cento nella rete delle scuole. In questo settore, si punta a migliorare la qualità dei ranghi. Nel 2008 è stato fondato l’Istituto superiore di tecniche investigative, per insegnare a gestire “indagini complesse e tecnologie avanzate”, con lezioni affidate ai veterani dei reparti di punta come il Ros e i Ris. Il master ha formato 4200 detective, destinati a guidare i nuclei investigativi che tutti i giorni sono alle prese con i crimini.

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