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Pubblicato il 08/08/2017

CECCHIGNOLA: DOPO 35 ANNI SI PARLA DI NONNISMO CON STUPRO

ROMA- La Procura militare indaga per nonnismo accaduto nel 1982 alla Cecchignola

Un attuale assessore in un comune piemontese era stato nel Genio trasmissioni ed il suo amico Giorgio anche lui torinese, sono rispettivamente vittima e testimone in una inchiesta per concorso in lesioni personali gravissime e minaccia ad inferiore (su cui dovrà pronunciarsi il gip) . Dice Giorgio che alla Cecchignola di Roma -scuola trasmissione- “lo prendevano in giro, lo stuzzicavano, lo deridevano. Volevano buttarlo nella doccia, costringerlo a prove massacranti. Era il bersaglio preferito, poveretto. Ma dello stupro attuato di notte con un manico di scopa lui, l’amico non ne sapeva nulla e mai la vittima gliene aveva parlato. I nomi dei commilitoni nonnisti sono stati acquisiti dalla Procura: due di Bitonto, uno foggiano: a loro si deve lo stupro. L’ inchiesta riguarderà anche gli ufficiali che lo avrebbero costretto a mentire, per tutelare l’immagine dell’Esercito. Al 41mo battaglione di Torino, caserma dve furono inviati, il nonnismo continuò. Dice il testimone: «I più anziani, indossando false mostrine, costringevano i nuovi venuti, i cosiddetti rospi’, a torture varie: chi veniva costretto a pulire a mani nude i cessi, chi fatto saltare a tuffo dall’armadietto con la scusa di formarlo come paracadutista, chi investito da fiumi di piscio…» Come, come? «In caserma venivano custoditi bidoni da almeno 50 litri di urina, fatta da tutti noi, destinati a qualche esame nelle case farmaceutiche. Ebbene, spesso finivano scaraventati addosso a chi dormiva».

I locali alla Cecchignola teatro dello stupro con il manico di scopa sono stati individuati: si tratta della caserma «Perotti», in via dei Genieri, ancora oggi sede della Scuola trasmissioni. Nei giorni seguenti il fatto il capitano A., il tenente T. e un maresciallo di fureria avrebbero tenuto tutto coperto: è proprio sui tre ufficiali che, nelle ultime ore, si sono concentrati gli accertamenti. Costrinsero la vittima a dire che era stato violentato alla stazione termini.

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