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Pubblicato il 04/11/2017

CESANO RICORDA IL 4 NOVEMBRE : LA SCUOLA DI FANTERIA “ESPUGNATA” DA 500 ALUNNI DELLE ELEMENTARI

La Scuola di Fanteria di Cesano ha ospitato ieri le classi quarte e quinte delle scuole elementari di Cesano e Formello per festeggiare il 4 Novembre, come ogni anno.

I bambini presenti alla solenne cerimonia sono stati più di 500 che hanno potuto visitare la caserma ed entrare nei mezzi militari esposti sul piazzale per l’occasione.

Il Comandante della Scuola, Generale di Brigata Massimo Mingiardi, ha ringraziato le autorità civili e militari intervenute e i numerosi bimbi che hanno sventolato orgogliosi le bandierine italiane.

Dopo il saluto il Comandate ha dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni del 4 novembre.

La storia è stata la componente fondamentale della giornata. Sul piazzale, dopo l’emozionante alzabandiera, i bambini hanno ascoltato il “Bollettino della Vittoria”, che racconta un passo importante della storia italiana.

« Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12 Bollettino di guerra n. 1268

La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d’Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza. »

(Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito)

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