CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 19/10/2014

CINQUALE: I CITTADINI CONTRO L’AEREOPORTO

CINQUALE- Nuova lettera dei cittadini che non volgiono gli aerei sopra le case: il comitato degli abitanti Poveromo-Cinquale “per una migliore vivibilità del territorio”, parlano di assenza del Piano di rischio che, per legge, deve essere redatto in ogni aeroporto. Compresi quelli piccoli come Cinquale. Armida Ricci , presidente del comitato,torna anche sulla autorizzazione al lancio di paracadutisti. L’amministrazione comunale di Massa per confutare l’incompatibilità delle attività di lancio con il servizio di elisoccorso, cita il Regolamento di Scalo al punto 3.5,che prevede la possibilità di effettuare attività di paracadutismo. «Questo, però – osserva Armida Ricci – non significa che l’elicottero del 118 sia autorizzato a decollare mentre sono in volo i paracadutisti. Dovrà invece attendere, prima di poter mettere in moto le eliche per il decollo, che tutti i paracadutisti siano scesi a terra e che abbiano liberato il campo, cosa che richiede parecchi minuti con conseguente significativo ritardo dell’intervento dell’elisoccorso. Secondo la Ricci,il servizio di elisoccorso, utilissimo e costosissimo, perderebbe in tempestività a causa delle attività ludiche di alcuni paracadutisti, tanto più che in quasi nessuna altra parte d’Italia vengono svolte attività di paracadutismo sulle strutture aeroportuali che ospitano basi di elisoccorso». Secondo il comitato Poveromo-Cinquale, il Regolamento di Scalo di Cinquale non evidenzia la “mappa delle zone A, B, C relative al Piano di Rischio” «perché l’amministrazione comunale non ha ancora provveduto a redigere (come richiesto fin dal 2005 dall’art. 707 del Codice della Navigazione) per l’aeroporto di Cinquale il Piano di Rischio che ha lo scopo di tutelare il territorio dal rischio derivante dalle attività aeronautiche e di indicare le prescrizioni da recepire negli strumenti urbanistici». Le linee guida per la redazione del Piano di Rischio contenute nel Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti dell’Enac suddivide che nelle aree vicine agli scali, lungo le direttrici di atterraggio e decollo, in tre fasce. Una fascia A, la più vicina alla struttura, in cui è ammessa una attività “non residenziale” con “presenza discontinua di un numero limitato di persone e nessuna “nuova funzione residenziale”.

Leggi anche