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Pubblicato il 04/03/2015

COOPERARE CON I DITTATORI SE NECESSARIO PER FERMARE L’IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA

“Non possiamo ignorare il fatto che alcuni paesi, permettetemi di non nominarli, sono all’origine dei nostri problemi e dobbiamo chiamarli ad affrontare le loro responsabilità”, ha dichiarato il commissario europeo per l’immigrazione Avramopoulos.

PARMA- La Commissione europea oggi a Bruxelles si è pronunciata sulla migrazione. Il Commissario per la Migrazione e gli Affari Interni Dimitris Avramopoulos è stato chiaro: “L’Unione europea (Ue) deve cooperare anche con i regimi dittatoriali per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione, contrastare i trafficanti e “proteggere meglio” i propri confini. ”

Avramopoulos ha affermato: “Non dobbiamo essere ingenui. Il fatto che cooperiamo nell’ambito dei processi di Khartoum e Rabat… con dei regimi dittatoriali non significa che li legittimiamo”.

Il dialogo di Khartoum è stato lanciato lo scorso novembre a Roma da parte dei 28 Stati membri Ue insieme a Libia, Egitto, Sudan, Sud Sudan, Etiopia, Eritrea, Gibuti, Somalia, Kenya e Tunisia, ossia i Paesi di origine e di transito lungo la cosiddetta rotta migratoria del Corno d’Africa. Il dialogo di Rabat è in vigore dal 2006 e vede coinvolti i Paesi dell’Africa occidentale, centrale e mediterranea.

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