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Pubblicato il 12/02/2016

CORNO D’AFRICA : MENO NAVI MILITARI FARANNO RIPRENDERE LA PIRATERIA

PARMA- Ralf Nagel, amministratore della German Shipwoners Association di Amburgo segnala che gli armatori tedeschi temono il rallentamento di presenza militare che si registra nel Corno d’Africa. Un fenomeno che mette nuovamente a rischio il trasporto commerciale navale mondiale. La presenza delle forze militari navali di numerosi Paesi nel Golfo di Aden è stata finora una garanzia, ma la situazione è come un fuoco che cova sotto la cenere e un allentamento della maglia di controllo porterà i pirati ad attaccare nuovamente i mercantili .

42 nazioni , inclusa la Marina Militare tedesca partecipano al contrasto del fenomeno in Somalia. La azione delle navi militari è stata affiancata dalla difesa armata delle navi da parte di team di sicurezza privati armati. Nel 2008 la comunità internazionale decise di intervenire militarmente a difesa delle navi commerciali che solcavano il mare infestato dai pirati somali. Nel 2011 il fenomeno venne praticamente debellato. Oggi si registrano uno o due attacchi al mese, con 29 marittimi che risultano ancora ufficialmente nelle mani dei pirati somali in attesa che qualcuno paghi un riscatto per il loro rilascio. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio marittima internazionale, IMB, nel 2015 sono state solo 15 le navi dirottate in tutto il mondo e 271 i marittimi fatti prigionieri dei pirati. Nel 2014 i dirottamenti erano stati invece, 21 e i marittimi trattenuti in ostaggio erano stati 442 . Un dato davvero importante che però, non denota che il fenomeno è finito anzi , conferma le ‘paure’ degli Armatori tedeschi ossia che esso si è solo ridimensionato e aspetta solo il momento giusto per tornare alla ribalta

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