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Pubblicato il 07/01/2023

DILLO IN ITALIANO: PROPOSTA DI LEGGE DI USARE LA LINGUA MADRE IN PARLAMENTO E NELLE ISTITUZIONI

Tempo fa avevamo iniziato un rubrica che sottolineava l’uso della lingua inglese in comunicati delle Forze Armate Si trattava di comunicati rivolti alla popolazione non militare che erano incomorensibili. Un Genberale commentò che si trattava di un vezzo modernista che talvolta sfiorava il ridicolo. E che dire del Ministro Cingolani quando parlava del suo piano energentico? Poi lo “step child adoption” e il “price cap” che entrano nei testi parlamentari. Ora c’è una novità:


Fratelli d’Italia ha proposto “Lingua italiana obbligatoria in Rai e Pa” Il riconoscimento in Costituzione della lingua italiana e dell’inno d’Italia. Quindi l’obbligo di utilizzare l’italiano nelle comunicazioni istituzionali della pubblica amministrazione, nelle partecipate e nella Rai.
Oltre a questa, ci sono altre due proposte che fanno parte delle ultime proposte di legge presentate dai parlamentari di FdI:«Il ripristino della festività nazionale del 4 novembre quale giornata dell’unità nazionale e delle forze armate». «L’istituzione della giornata nazionale dei figli d’Italia».

«Il principio è che la democrazia si fonda sull’accessibilità delle informazioni, se uso un’altra lingua escludo chi questa lingua non la conosce — spiega Fabio Rampelli promotore di alcune di queste proposte di legge — Tutti i forestierismi continuamente usati, anche dai precedenti governi che ci titolavano anche i decreti leggi, scavano un solco con i cittadini creando discriminazioni. Poi non bisogna esagerare: se ci sono parole inglese o francesi intraducibili si usano».

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