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Pubblicato il 29/05/2023

DOCUMENTARIO FRANCESE : BATTAGLIA PERDUTA CONTRO IL TERRORISMO IN MALI

foto sopèra: un fotograma del documentario francese che denuncia il fallimento delle attività contro il terrorismo


LE MONDE – 23 MAGGIO 2023 – Bamako, Mopti, Gao, Timbuctù, Gossi, Telataye e Kidal. Ognuna di queste città è testimone di una parte della guerra lanciata dai gruppi jihadisti nel nord del Mali nel 2012, che da allora ha continuato a destabilizzare l’intero Paese. Un decennio dopo, girare nella maggior parte di queste località è un’operazione ad alto rischio, poiché la minaccia jihadista è così radicata lì.

A maggior ragione per i giornalisti francesi che, da quando la giunta è salita al potere nel 2020, sono diventati sgraditi al regime militare che ha fatto della contestazione antifrancese il principale strumento della sua propaganda.
Per tutto il 2022, i francesi Nathalie Prévost e Olivier Jobard, giornalista e fotografo documentarista, hanno attraversato il Mali per incontrare i principali attori di questa crisi politica e di sicurezza radicata nella loro città, nella loro roccaforte o nella loro roccaforte. .


Testimonianze di attori politici e religiosi di spicco, leader di gruppi armati, combattenti jihadisti, commercianti, allevatori e giovani raccontano un fallimento della intera azione. L’impotenza di un giovane Stato di fronte alla guerra e l’incapacità della Francia di sconfiggere sul terreno i gruppi terroristici, dopo nove anni di “Barkhane”, al punto che è stato chiesto alle truppe di lasciare il Mali.

Al Nord, sulle basi francesi di Gao e Gossi, i soldati incontrati dagli autori difendono tuttavia la linea francese tendendo a far passare “Barkhane” per una vittoria tattica. “Abbiamo fatto il lavoro”,dichiara un ufficiale. Ma, pochi minuti dopo, i volti impolverati dei bambini che non vanno a scuola in una scuola letteralmente sventrata dalla guerra, in un’area abbandonata dallo Stato maliano oltre che dalle Ong e da Parigi, raccontano un’altra storia. Quella di una guerra che le armi non sono riuscite a fermare, al punto che, in Mali, «al-Qaeda si estende ormai su un’area più vasta della Francia», e le cui conseguenze si ripercuoteranno per le generazioni future.

Con immagini splendide , che rendono omaggio alla bellezza di questo paese semidesertico, il documentario del duo francese illustra la deriva del Mali verso un futuro ancora più incerto. La rara testimonianza di un combattente e pentito di Al-Qaeda, arruolato per vendicarsi di uno Stato predatore, e la pattuglia dei carnefici, imbarcata a fianco degli ex gruppi ribelli Tuareg armati, da poco riuniti per fronteggiare uno Stato, anche qui, sempre più ostile, è la dimostrazione più lampante di quanto scritto .

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