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Pubblicato il 01/10/2015

F35: ABILITATI SOLO I PILOTI IN CARNE?

L’ESPRESSO del 1 Ottobre 2015

Solo piloti in carne, con fisico pasciuto, per il supercaccia F35. Quelli troppo magri infatti rischiano la vita in caso di lancio con il paracadute. E in attesa di risolvere il problema al seggiolino eiettabile, il Pentagono ha introdotto una bilancia per selezionare gli ufficiali prima di salire sul jet: soltanto chi pesa più di 62 chili può sedersi ai comandi.

I test in corso sul velivolo progettato dalla Lockheed hanno infatti evidenziato un alto pericolo quando il sedile viene espulso durante voli a bassa velocità e con piloti esili. Il sistema di razzi che orienta il lancio, in modo da evitare impatti con il velivolo e stabilizzare la caduta prima di aprire automaticamente il paracadute, fa cilecca se il peso dell’ufficiale è lieve.

L’insostenibile leggerezza dell’F35 è stata confermata dall’aeronautica americana al sito specializzato Defensenews: “La sicurezza viene prima di tutto”, ha dichiarato il generale Jeffrey Harrigian. I tecnici della Lockheed e della Martin Baker, produttrice del seggiolino, hanno detto di lavorare “24 ore al giorno per trovare una soluzione”.

Tutta la messa a punto del cacciabombardiere – forse il programma più discusso del dopoguerra – è stata segnata da ostacoli, che derivano soprattutto dalla particolare progettazione con simulazioni 3D per ridurre costi ed evitare la costruzione di prototipi. Quello del limite di peso per i piloti viene ritenuto un problema minore. Un solo ufficiale è stato bocciato dalla bilancia e non si tratta di Christina Mau, l’unica donna abilitata ai comandi dell’F35.

Finora invece nessun ufficiale italiano è ancora operativo sul supercaccia, di cui il nostro Paese dovrebbe comprare “fino a” 90 esemplari.

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