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Pubblicato il 03/08/2016

FACEBOOK E LA INDIGESTIONE DI NOTIZIE ( ANCHE VECCHIE O FALSE)

PARMA- Di notizie su Facebook ce ne sono parecchie. Anche troppe e molte false.Lo ammettono gli stessi editori. Giornalisti amatoriali non iscritti, ma anche quelli veri, hanno esondato pure su Messenger, ultima spiaggia della “notizia immediata e veloce”: su questa ultima piattaforma si può leggere un articolo dalle anteprime in chat senza uscire dall’applicazione. Per giunta, dallo scorso aprile, chiunque può pubblicare o leggere iscrivendosi al programma.

Il traffico generato da articoli, foto e video vengono letti senza lasciare Facebook, quindi sena generare alcun beneficio agli editori; stando alle indagini dello stesso Facebook , da qualche tempo, con questo sistema, in presenza della inondazone di articoli, la gente legge per intero prevalentemente contenuti pubblicati dai nostri “amici” o da familiari, relegando al solo titolo e alla condivisione , i click sulle notizie vere.

Una inchiesta di “Digiday” , rivista specializzata, ha registrato un fortissimo calo di traffico accusato da molti editori veri che avevano deciso di aumentare la loro presenza diretta con articoli “veloci” su messenger sulla falsa riga degli utenti auto-giornalisti, condivisori sfrenati senza o con commenti.

Facebook ha creato indigestione – e quindi repulsione o abbandono- di notizie vere perchè la gente sembra cercare e preferire ( e leggere fino in fondo) solo l’aggiornamento di un cugino le foto del matrimonio di un conoscente.

Il responsabile delle notizie in Facebook, Adam Mosseri ha annunciato, smentendo i programmi di alcuni anni orsono, che “Facebook è stata costruita sull’idea di collegare le persone agli amici e alla famiglia”, ha scritto Mosseri: “Ecco perché se un contenuto proviene dai tuoi amici sarà nella tua casella e verrà di sicuro letto al 100%”.

Per lungo tempo Facebook aveva tentato di vendersi come edicola digitale, per dare spinta al giornalismo tradizionale, mentre invece lo ha danneggiato irreparabilmente, creando migliaia di “condivisori” e bruciatori di notizie. L apresenza su una applicazione che non ti fa “andare” dall’editore” ma ti fa rimanere nella tua casella, è stato un colpo di grazia rivelatore di superficialità indotta e indigestione degli utenti.
Gli stessi a cui è stata fornita una “pistola digitale” che consente a loro stessi di pubblicare , ripubbliocare o creare ad arte notizie fasulle senza controllo.

Gli editori, i magazine, i siti e i giornali devono tornare a coltivare il loro pubblico direttamente, cercando di invertire la deriva che vede gli utenti stessi che non dediserano, alla fine, troppa informazione. Prova ne sia che molti leggono solo i titoli che compaiono nelle pagine di similgiornalismo rilanciato, oppure gruppi o “blog. Secondo indagini di agenzia di stampa, oltre il 30% delle notizie sono fasulle, vecchie oppure manipolate.

Forse per questo hanno deciso di ridimensionare la presenza delle notizie nelle pagine .

Facebook non è l’edicola digitale che voleva essere. Per ora ha solo distrutto il destino di molti giornali, creando miglioni di “mostri” brucia-notizie, ovvero i rilanciatori amatoriali e quasi sempre dequalificati, dei soli titoli, il cui contenuto viene ora letto solo dal 60% di chi clicca.

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