CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 17/11/2018

GIANFRANCO MARIA CHITI SARA’ BEATIFICATO. DA GENERALE DI BRIGATA DEI GRANATIERI A FRATE CAPPUCCINO

Orvieto – Nel quindicesimo anniversario della scomparsa, a Orvieto sarà ricordato Padre Gianfranco Maria Chiti, già colonnello dell’Eser ito Italiano, ora in fase di beatificazione.

Sabato 24 novembre, nel convento dei Cappuccini San Crispino a Orvieto, alle 16, si terrà una conferenza pubblica, durante la quale il generale Mario Sperduti tratterà il tema “Testimonianze su episodi, comportamenti e curiosità riguardanti il colonnello Gianfranco Chiti”, mentre il generale Vincenzo Manca presenterà il libro dal titolo “Il generale arruolato da Dio”, pubblicato da Intermedia edizioni. Alle 17,30 si terrà la Santa Messa celebrata dal padre provinciale dei Cappuccini di Roma, Padre Gianfranco Palmisani.

Domenica 26 novembre, alle 11,30, nel Duomo di Orvieto, si svolgerà la solenne concelebrazione in memoria di Padre Gianfranco Maria Chiti.

Il processo diocesano di beatificazione e canonizzazione di Padre Gianfranco Chiti è terminato e nel pomeriggio del 5 gennaio 2019, nel duomo di Orvieto, si svolgerà una liturgia per celebrare la chiusura di tale processo.


LA VITA DI GIANFRANCO MARIA CHITI
Combattente nella seconda guerra mondiale sul fronte greco-croato e russo, guidò una compagnia di granatieri di Sardegna nella campagna di Russia da cui tornò con una ferita al piede, un congelamento alle gambe ed una medaglia al valor militare.
L’8 settembre 1943 aderì alla Repubblica sociale italiana. Internato per questo dagli Alleati nel campo di concentramento di Coltano, nel dopoguerra fu riammesso in servizio e intraprese LA carriera nell’Esercito Italiano che lo portò al grado di generale di brigata e al comando della prestigiosa scuola allievi sottufficiali di Viterbo.
Nel 1978 la vocazione lo porta ad ndossare l’abito religioso come novizio dei Cappuccini a San Mauro di Rieti, dove venne ordinato sacerdote quattro anni dopo.
Inviato a Orvieto come custode del convento di San Crispino, struttura ridotta a un cumulo di macerie, padre Chiti trasformò quel luogo in un’oasi spirituale in cui, fino all’ultimo, accolse, consigliò, consolò e ispirò con la fede e la sua foltissima personalità centinaia di persone.

Leggi anche