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Pubblicato il 10/06/2020

GIUGNO 1918- A PREMUDA I MAS DELLA MARINA AFFONDANO LA CORAZZATA SANTO STEFANO AUSTRIACA

Il Comando Marina di Ancona dirama un telegramma, vibrante di entusiasmo: “Miglia 15 N–NE, due motoscafi scarichi di siluri ma carichi di onore e gloria dirigono in porto”.

Primavera del 1918 – sconfitta di Caporetto e i successi difensivi italiani del Piave e del Monte Grappa.
Vienna è alla fame, peggio ancora di Berlino. La Russia si è arresa, ma non c’è modo di portare il suo grano e il suo petrolio oltre il Danubio, a causa del controllo del Mediterraneo esercitato dall’Italia e dai suoi alleati.

Gli austriaci pianificano una incursione nel canale d’Otranto, contro le efficaci misure di interdizione della navigazione nemica messo in atto dalla Marina italiana con la collaborazione degli anglo-francesi sin dall’inizio della guerra. L’ammiraglio austro ungarico Horthy scrive ai suoi : “…a delle imprudenze delle quali dobbiamo essere pronti ad approfittare… si approfitterà di ogni mossa nemica per attaccare coi sommergibili, cacciatorpediniere, torpediniere e M.A.S.”

La sera del 9 giugno 1918, il Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, già affondatore, a dicembre, della corazzata austriaca Wien, riceve l’ordine di uscire in mare con una sezione di MAS, il 15 e il 21. Si tratta del “solito incarico: esplorazione, agguato e ricerca mine”. Mentre le piccole unità italiane muovono verso la zona di pattugliamento, a loro insaputa la flotta imperiale è uscita in forze dal porto di Pola, dirigendo verso sud. Si tratta di ben 45 unità, tra le quali tutte le navi da battaglia disponibili.

Il 10 giugno 1918, i MAS 15 e 21 sono al largo della piccola isola dalmata di Premuda. Alle ore 3.15 del mattino gli italiani avvistano “…una grande nuvola di fumo nero all’orizzonte”.

Albeggia e Rizzo segnala al guardiamarina Aonzo, comandante dell’altra unità, di prepararsi per l’attacco. Li aspetta la squadra navale da battaglia austriaca.

La distanza stimata di circa 300 metri. Ore 03.31, “Siluri a segno, bersaglio colpito!”. Come riferirà il Comandante della Tegetthoff: “Si osservò sulla dritta della Szent Istvan un lampo di luce accompagnato dal tuono di un’esplosione”. Il MAS 15 di Rizzo ha centrato la nave da battaglia Szent Istvan, mentre il MAS 21 lancia le sue torpedini verso la Tegetthoff , che si salverà solo per un difetto di funzionamento della spoletta di un siluro, che la colpisce senza esplodere.

L’azione cambia definitivamente il corso della Prima Guerra Mondiale a favore dell’Italia e dà grande prestigio alla Marina che, dal 1939 in poi. Il Comandante Luigi Rizzo “di Premuda” viene proposto per una seconda medaglia d’oro al valor militare, dopo quella già tributata per l’affondamento della corazzata Wien. l’Ufficiale è di sentimenti repubblicani. “Lo è anche il compositore Mario, il quale ha scritto la canzone del Piave. Buoni patrioti”, replicherà Vittorio Emanuele III firmando il decreto.

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