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Pubblicato il 12/01/2017

GLI “ESERCITI DI PACE” A CASA . IL CONTROLLO DELLA IMMIGRAZIONE AI CONTRACTORS . LO DICE IL FONDATORE DELLA BLACKWATER

Erik Prince, fondatore della Blackwater , vede un futuro in crescita per i contractors che controlleranno i confini contro la immigrazione illegale. Gli “eserciti di pace” vincolati da politica e buonismo.

PARMA- Il 15 settembre 2007 ci furono 28 morti a Bagdad uccisi da un a squadra della Blackwater.
Molti feriti raccontarono che si udì una esplosione in lontananza e i contractors iniziarono a sparare su tutto ciò che si muoveva anche con l’aiuto di un elicottero. Al processo, gli imputati hanno ammesso che tutto nacque da un’auto civile che non rispose subito al loro invito di allontanarsi; si avvicinò anche un militare iracheno ma dato che gli americani sapevano che a volte gli attacchi arrivavano da terroristi travestiti da soldati, aprirono il fuoco pure su di lui; i suoi colleghi risposero, e fu l’inferno. Il governo iracheno revocò la licenza alla Blackwater.La reputazione della Blackwater era crollata.

Erik Prince, il fondatore della BLACKWATER, la fece confluire in un nuovo soggetto chiamato XE SERVICES .Recentemente ha creato una struttura che si chiama Frontier Services Group e ha sede a Hong Kong, il cui scopo è scritto nel nome. Il suo compito? Levare le castagne dal fuoco agli “eserciti di pace” che sono sempre più vincolati dai politici e dalla pressione sociale alimentata dal buonismo.

Nel suo libro di memorie Civilian Warriors: The Inside Story of Blackwater and the Unsung Heroes of the War on Terror, Prince ammette che fino al 2009 aveva ricevuto un miliardo di dollari dal governo americano per i servizi in Iraq, senza contare gli impegni in Afghanistan e il contributo dato alla Cia per sviluppare un programma dedicato ai droni.
Prince ora annuncia dalle pagine del Financial Times la sua soluzione al fine di fermare l’invasione dei migranti in Europa: bisogna agire è la Libia dopo aver sviluppato un accordo operativo fra pubblico e privato.

Prevede una forza armata dislocata in diverse basi dotate di velivoli di supporto; il personale a contratto agirà con l’aiuto di quello locale, sarà in grado di conoscere le leggi europee in materia di immigrazione, applicare le regole d’ingaggio, i rimpatri e la detenzione di chi trasgredirà la nuova linea di confine. Servizi aerei e strutture mediche saranno affidate a terze parti. Dalla sua sede di Hong Kong, Prince si offre come manager delle emergenze mondiali, a cui fornisce soluzioni chiavi in mano. Non si tratta di una intuizione sciocca se pensiamo che nel 2014 sono stati spesi 174 miliardi di dollari per la sicurezza privata e che nel 2015 la cifra è salita a 210 miliardi di dollari. Ci osno varie strutture organizzate che la pensano allo stesso modo: La DynCorp International (5000 dipendenti), Northbridge Services Group (registrata nella Repubblica Dominicana ma con sede in Kentucky), con un fatturato dichiarato nel 2012 di 50 milioni di dollari, la Control Risk: base a Londra, 36 uffici in tutto il mondo, 223 milioni di dollari nel 2010, la Icts Europe che fra i clienti ha avuto Air France, Emirates, British Airways e l’appalto per la sicurezza negli aeroporti londinesi di Gatwick e Heathrow: 479 milioni di dollari guadagnati nel 2012.

Una soluzione per togliere d’impaccio le “donne e uomini degli eserciti di pace”.

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