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Pubblicato il 11/07/2017

IL BUONISMO IN INGHILTERRA METTE SOTTO INCHIESTA LE SAS: INCURSIONI TROPPO CRUENTE E POCHI PRIGIONIERI

LONDRA –Le Sas (Special Air Service) sono sotto inchiesta per incursionI “troppo cruente” fatte in Afghanistan, avvenute tra il 2010 e il 2013 e per non avere optato per la cattura di qualcuna delle vittime. In altre parole per avere agito esattamente come prevede il loro compito.
La vicenda nasce da una inchiesta iniziata dalla polizia militare ed ha ripreso vigore dopo la intervista di un incursore in congedo che ha partecipato ad oltre 200 operazioni.
Il militare racconta di avere contravvenuto alle regole del silenzio per “difendere l’unità dalla caccia alle streghe” che era in corso nel paese”.

Nella sua intervista rilasciata a The Mail on Sunday, l’ex incursore ha apparentemente difeso il suo reggimento. Le dichiarazioni sulle incursioni notturne segrete in Afghanistan, arrivano dopo alcune affermazioni su componenti dell’Sas accusati di aver ucciso a sangue freddo dei civili disarmati e falsificato rapporti sulla missione. Le pesanti accuse fanno parte di un’inchiesta della Royal Military Police (RMP) denominata Operation Northmoor.

L’incursore ha dichiarato che gli afgani disarmati sono stati uccisi solo dopo che l’intelligence aveva confermato la loro identità quali e comandanti talebani e non dei civili.
In un solo anno, gli squadroni D e G delle Sas hanno eliminato più di 600 combattenti nemici.
La Sas è stata anche accusata di aver falsificato i rapporti per far credere che a sparare ai comandanti talebani fossero state le truppe afghane e non i soldati dell’unità speciale. Lo ha ammesso, ma ha aggiunto che avevano ricevuto l’ordine di citare sempre il coinvolgimento dell’esercito afghano, per motivi di buoni rapporti con loro e per compiacere i politici.

“Abbiamo mirato solo a chi era responsabile della campagna di violenza nei confronti delle truppe britanniche di stanza nella provincia di Helmand. Arrestarli era inutile, sarebbe stati rilasciati dopo pochi giorni”.

Un portavoce del Ministero della Difesa ha dichiarato: “I nostri militari servono con grande coraggio e professionalità e siamo orgogliosi dei loro alti standard. In questi anni, aggiunge il portavoce, non sono state trovate “prove di comportamento criminale delle forze armate in Afghanistan. Per questa ragione sono state sospese oltre il 90% delle 675 accuse e attualmente restano meno di dieci indagini”.

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