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Pubblicato il 03/03/2017

IL CAPITALISMO MANGIA I SUOI FIGLI

Luciano Canfora presenta il libro “La schiavitù del capitale”. Si tratta di una interessante riflessione sulla storia e gli stati , con giudizi sferzanti sulle responsabilità di chi ha guidato le maggiori potenze mondiali.L’America, per prima. Con i suoi maldestri giochi di potere per « eternare il predominio sull’Europa, tra Fondo monetario internazionale, Banca federale Usa e Banca centrale europea». E poi sulla NATO vecchia organizzazione che «non solo continua inspiegabilmente ad esistere, ma detta la politica estera dell’Ue». Ce n’è anche per la Russia, quella immaginata da Gorbaciov, che indica quale causa del tracollo dell’ex Urss il lungo conflitto seguito alla vittoria khomeinista in Iran (dieci anni prima della caduta del Muro di Berlino) che determinò la decisione sovietica di tentare il controllo dall’ Afghanistan, insieme al «colpo magistrale dell’Occidente»: «portare al vertice della chiesa cattolica un papa polacco».

Unico neo dell’analisi: Canfora sta dalla parte di francesco e non rende chiaro se si tratta di una analisi di un cattolico o di un comunista. Dopo un inizio di analisi geopolitica che mi potrebbe vedere d’accordo, Canfora identifica ella “solita” discriminazione tra Nord e Sud del mondo. Nessun risveglio dell’Africa, il fallimento dei socialismi e nazionalismi arabi, il rafforzamento dell’estremismo islamico su cui l’Occidente in passato ha spregiudicatamente fatto leva, ecc. Poi il finale buonista, che toglie validità a tutto quanto scritto: Canfora auspica clericalmente la “uguaglianza”, vero e finale soluzione. Utopia.
Per concludere: buone le analisi su nato , America, Russia e falsità africana ed araba. Peccato che , alla fine , le guardi con l’occhio di cheguevara-francesco, il gesuita.

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