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Pubblicato il 05/09/2014

IL COLONNELLO ALBAMONTE :PORTO LA FOLGORE AGLI INVICTUS GAMES


LA NAZIONE DI LIVORNO – 5 SETTEMBRE 2014

Il colonnello Albamonte: “Porto la Folgore agli Invictus Games” – Livorno – La Nazione – Quotidiano di Firenze con le ultime notizie della Toscana e dell’Umbria

Livorno, 4 settembre 2014 – INVICTUS GAME: ieri mattina alle 11 al Quirinale si è svolta la cerimonia della consegna della Bandiera Italiana ai 12 atleti che parteciperanno alla manifestazione per i giochi paralimpici a Londra. Il tricolore è stato consegnato dal capo dello Stato Giorgio Napolitano al capitano della squadra il tenente colonnello Gianfranco Paglia, che il 2 luglio del 1993 rimase gravemente ferito nell’attentato in Somalia a Mogadiscio. Alla cerimonia era presente anche il ministro della difesa Roberta Pinotti. IL PRESIDENTE della Repubblica Giorgio Napolitano ed il ministro Pinotti hanno salutato la delegazione italiana che partirà per Londra il prossimo 10 settembre per restare nella capitale londinese per partecipare ai goichi paralimpici per i militari in via permanente nell’adempimento del proprio dovere. Voluti dal principe Henry di Inghilterra, gli Invicuts Game rappresentano un momento di coesione tra gli atleti delle 14 nazioni partecipanti e sono la testimonianza che sebbene le lesioni permanenti abbiamo creato della disabilità è possibile avere una vita sociale piena anche attraverso lo sport.
è una grande occasione nella quale vince l’uomo. E’un momento nel quale sarà possibile socializzare, integrarsi, superare i propri limiti, vincere le proprie paure. Il valore dello sport è anche questo. Lo sport è una scuola di vita». Lei quando gareggerà? «Gareggerò il 13 settembre per la canoa. Mi sono preparato e se darò il meglio lo devo anche a mia moglie Paola che mi è sempre stata accanto. È stata un preparatore atletico severo. Non mi accompagnerà in Inghilterra perché i bambini vanno a scuola. Ma il 13 farà una follia e verrà a vedere la mia prova». Seduto dietro la scrivania il colonnello Albamonte è la testimonianza dei valori della Folgore: appartenenza alle Forze Armate, attaccamento al Basco Amaranto, umiltà, preparazione e consapevolezza di essere un soldato. Cosa ha significato per lei l’attentato del 31 marzo 2011? «Non mi piace guardare al passato, mi piace pensare al futuro. Sono un soldato. Sono attaccato alla divisa e la indosserò sempre anche quando passerò a miglior vita.

Essere un soldato è una vocazione. Ma quei momenti dell’esplosione mi hanno reso un uomo migliore, un papà, un marito, un soldato più consapevole. Partecipare a questa manifestazione è importante, ma non sono un atleta sono un uomo un soldato e come tale ho già vinto la mia competizione». Grazie colonnello Albamonte: i suoi valori sono un monito per tutti come del resto sono gli ideali della Brigata Folgore. E naturalmente, colonnello, in bocca al lupo.

Maria Nudi

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