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Pubblicato il 26/07/2021

IL LUOGOTENENTE DANIELE PISCOPO LASCIA LA FOLGORE – IL COMMOVENTE DISCORSO DI SALUTO DI CHI LO HA CONOSCIUTO BENE

PISA- Si è tenuta oggi al Capar una breve cerimonia di saluto ai colleghi e al Comandante del Luogotenente Daniele Piscopo, figlio d’arte, responsabile degli istruttori di Palestra.
Erano assai numerosi gli amici in servizio e in congedo che lo hanno salutato di persona, nella Palestra del Centro di Addestramento e al brindisi finale. La sua carriera si concluderà ufficialmente col saluto alla Bandiera e, il 27 Luglio, con un lancio come da tradizione.
Sappiamo che la storia del Centro di addestramento di Paracadutismo passa attraverso i suoi Comandanti, i suoi Istruttori , le sua squadre di paracadutismo “sportivo”.Bene: Piscopo è un bel pezzo di quella storia.
Lascia il servizio nei giorni di inizio della attività del pallone frenato a Tassignano. Il suo commento: “penso che la Brigata avrà grandi soddisfazioni da questa nuova tecnica”, dimostrando di avere ancora la mente aperta alle novità, smentendo la teoria per cui il congedato rimpiange solo il passato e critica il presente ( che non capisce.)


Il discorso di saluto di una sua cara amica :

Daniele Piscopo nasce “militare” sia perché muove i suoi primi passi in caserma fina dall’infanzia sia per tradizione familiare ma soprattutto perché trova nell’ambiente di lavoro la sua identità e dimensione.
Conosco Daniele da tempo e penso che nessuno di noi possa pensare a lui senza associarlo al volo, ai lanci e al ruolo che ha ricoperto per così tanti anni.
Vorrei però soffermarmi su alcuni particolari, se mi è consentito…

Vorrei partire dalla dedizione. Non è passato un giorno in cui non l’abbia visto felice di dedicare gran parte della sua vita a vedere il mondo dall’alto e forse è proprio questa sua prospettiva che lo rende capace di analizzare persone e situazioni in modo completo efficace ed immediato. Dedizione ai suoi allievi, con la calma e la pazienza che lo contraddistinguono. Mai un gesto fuori posto, mai un insegnamento inopportuno, tutto mirato a forgiare le sagome dei neofiti per trasferirgli tranquillità e sicurezza. E sì, proprio la sicurezza è un’altra sua caratteristica, sa sempre cosa dire e fare così da apparire solido e inossidabile al tempo. Un tempo molto lungo che ha trascorso con innumerevoli persone, generali, comandanti, ufficiali e sottoufficiali e verso tutti con la stessa gentilezza.

E poi aggiungerei lo spirito di sacrificio. Corso dopo corso, anno dopo anno, allievo dopo allievo, Daniele ha affrontato le giornate piene di impegni con la forza di un leone, un leone nel pensare agli altri, un leone nel voler essere sempre il numero uno, un leone nell’altruismo e nel lottare contro le ingiustizie. E l’ho ascoltato molto durante i periodi di intensa attività ma non ho mai visto trapelare la paura, l’ansia. E questo per me è sempre stato fonte di ammirazione, mi chiedevo come fosse possibile rischiare tanto ed affrontarlo con così tanta levità, quasi indifferenza. E con il passare del tempo ho iniziato a capire che fare il paracadutista è questo, è vivere sul filo della vita ma affinare ogni giorno la tecnica fisica e mentale per evitare che qualcosa sfugga di mano.

E poi c’è il cameratismo, la convivialità, le amicizie per la vita. Ma anche le perdite, le assenze, i vuoti, il farsi male, le imprecazioni…il sentire il tempo, il vento, i rumori con una sensibilità diversa, perché è in gioco la vita.
Me c’è anche una fiducia incondizionata perché ogni giorno offre nuove opportunità.


E io penso che questo mondo lo abbia cambiato, in meglio. Daniele Piscopo è un’icona del paracadutismo, pochi raggiungono i suoi traguardi e pochi condividono la stessa passione. Ma solo una grande passione unita a grandi capacità, forte volontà e determinazione possono dare un senso ad una vita dedicata alla professione del paracadutista.

Perché il paracadutista non è solamente un militare che si lancia, ma è un militare che racchiude la nostra storia, il nostro passato fatto di guerre, attentati, missioni, lacrime, trionfi e molto di più. Ci sono dietro famiglie che aspettano, sacrifici, silenzi e di nuovo grandi abbracci che riportano alla vita. Un paracadutista porta con sé questo grandissimo fardello e per questo il suo volo è ancor più straordinario, perché liberandosi nell’aria dice a tutti noi, possiamo farcela, possiamo vincere e noi siamo qui per questo.


Angela Tarabella
Professore Ordinario – Scienze Merceologiche
Direttore Master Food Quality Management and Communication
Dipartimento di Economia e Management
Università di Pisa


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