CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 12/08/2016

IL MARESCIALLO MARCO DIANA DENUNCIATO PE RTENTATA TRUFFA, VILIPENDIO DELLA REPUBBILCA E DELLE FORZE ARMATE

SI ERA RIFIUTATO DI SOTTOPORSI AD UNA VISITA DI CONTROLLO PER RICEVERE 20MILA EURO DI RIMBORSI

PARMA- Marco Diana, 47 anni,maresciallo dell’esercito ammalato di tumore , in pensione, è stato denunciato dal comando militare dell’esercito. L’accusa è tentata truffa in concorso, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.

Insieme a Lui anche la sorella 46enne, casalinga, e un operaio di 45 anni.

FILMATO IN CUI DICHIARA L’ABBANDONO DELLO STATO E CHIEDE FONDI

Secondo le indagini dei carabinieri i tre, lo scorso 20 giugno, avrebbero pubblicato sul web un filmato, poi cancellato, dal titolo “Sono vivo”. Nella stessa data, poi, il soldato aveva pubblicato il video sulla sua pagina facebook scrivendo “Amici aiutatemi, sto morendo”. Nel filmato i tre raccontavano, secondo i carabinieri, come le istituzioni militari e civili avessero abbandonato il maresciallo in pensione non contribuendo al rimborso delle spese per le cure. Diana, però, aveva richiesto al ministero della Difesa, un rimborso di 20 mila euro spesi per l’acquisto di integratori. Per autorizzare il rimborso la Direzione generale della previdenza militare di Roma aveva richiesto a Marco Diana di sottoporsi alla visita medica di controllo nel Dipartimento militare di medicina legale di Cagliari, per stabilire lo stato della patologia. Secondo gli investigatori, per eludere la richiesta il maresciallo, insieme alla sorella e all’ operaio, avrebbe realizzato il filmato nel quale manifestava il disprezzo per le istituzioni accentuando consapevolmente il suo stato di salute con l’obiettivo di impietosire il pubblico e di convincere e ricevere la somma richiesta al ministero della Difesa oltre alle donazioni spontanee su una carta di credito appositamente aperta e pubblicizzata. Ma i guai per il maresciallo non finiscono qui perchè i carabinieri hanno segnalato Marco Diana e l’amico, per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I militari, durante una perquisizione domiciliare, hanno notato e fotografato alcune fioriere usate per costruire una serra per la coltivazione dello stupefacente. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, per circa sei mesi nella serra erano state coltivate 20 piante di canapa poi tagliate e distrutte in tutta fretta il giorno precedente alla perquisizione.

Leggi anche