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Pubblicato il 10/09/2023

IN MEMORIA DELLA M.O.V.M TEN.COL. PAR. GIOVANNI ALBERTO BECHI LUSERNA NELL’OTTANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE


Ricordando Bechi Luserna Cronaca delle due giornate
Enrico Pollini
Il convegno e le cerimonie sono state promosse, organizzate e condotte dall’ANPdI Presidenza Nazionale tramite il suo Centro Studi di Storia del Paracadutismo Militare Italiano e la Sezione di Bolotana.
di Antonello Gallisai




A Macomer alle ore 17,00 di Sabato 9 Settembre presso la sala convegni della ex
Caserma Mura si é tenuto il Convegno incontro commemorativo sul Ten. Colonello Par. Alberto Bechi Luserna.
Erano presenti il Sindaco di Macomer Riccardo Uda, il Generale C.d’A. Giovanni Maria Iannucci- Comandante Com.F.Op. Sud , il Generale Giuseppe Bossa Comandante della Brigata Sassari, il Colonello Alberto Scafella vice comandante militare della Regione Sardegna ,il Ten. Col. Salvatore Falcone, vice-comandante 183° Reggimento Paracadutisti “NEMBO” ,del Col. Vittorio Gisonni, Comandante 5° Reggimento Genio Guastatori, il Col. Elvio Sabino Labagnara comandante provinciale carabinieri di Nuoro Cristiano Maria Dechigi, del Prof. Federico Ciavattone, Direttore Centro Studi Storia del Paracadutismo. Dopo i saluti del Sindaco di Macomer e del Presidente della sezione Anpd’I di Bolotana Piero Deriu é intervenuto il Generale C.d’A. Giovanni Maria Iannucci che riferendosi a Bechi Luserna dice ” Mai come adesso la figura di Bechi Luserna rappresenta un esempio positivo a cui ispirarci, quindi non solo un Eroe ma un esempio per tutti, da questo grande uomo e Ufficiale c’è molto da imparare “.
Dopo l’ intervento del Generale Iannucci sono intervenuti i relatori.
Il primo ad intervenire é stato il Gen. B. (ris) Cristiano Maria Dechigi con una relazione dal titolo “Bechi Luserna dalla Divisione Paracadutisti alla 185ª Divisione Fanteria “FOLGORE” . Dechigi fa una bella e dettagliata relazione sulla figura di Bechi Luserna, “Un uomo che va bene per l’assalto, bene per andare con le belle figliole, bene in un gala di corte, bene per lavorare sui volumi di una biblioteca…” Così a pagina 32 di TAKFIR Paolo Caccia Dominioni presenta la figura di Alberto Bechi, suo amico da tempo, attraverso le parole di un imprecisato “suo superiore”. Da queste poche righe che ne tracciano il profilo percepito, seguiamo la parabola tracciata da questo grande Ufficiale.
Superiore nella costruzione delle caratteristiche della nuova specialità attraverso la formazione delle divisioni “Folgore” e “Nembo” del Regio Esercito.

Il Prof. Federico Ciavattone Direttore del Centro Studi Storia del Paracadutismo Militare Italiano , nel suo contributo ha messo in risalto la figura di Giovanni Alberto Bechi Luserna nel periodo successivo al rientro dall’Africa Settentrionale, cioè quando faceva parte della 184ª Divisione Fanteria “Nembo”. All’interno della Grande Unità, l’Ufficiale ricoprì il ruolo di Capo di Stato Maggiore e si sarebbe adoperato per rendere pienamente efficiente questa seconda Divisione di Paracadutisti. Dopo la cerimonia di Rovezzano, in cui alla Grande Unità vennero consegnate le bandiere di guerra, Bechi Luserna seguì la “Nembo” in Sardegna e lì rimase sino alla sua morte.

Il 10 Settembre 1943, nel tentativo di far rientrare nei ranghi un gruppo di Paracadutisti che aveva defezionato, Bechi Luserna venne ucciso sulla SS 131, in località Castigadu. Il corpo, portato dai dissidenti sino a Santa Teresa di Gallura, fu gettato in mare e mai più ritrovato.

Intervenendo l’Avv. Giuseppe Izzo, Presidente Nazionale Associazione ex Allievi Nunziatella prende in esame i rapporti con la MOVM Izzo. Nel suo intervento parte dalla frequenza alla Nunziatella, poi in Accademia e, quindi, durante il servizio in Libia dove Bechi si incrocia con il fratello di Izzo (entrambi comandanti di truppe “savari”). Entrambi volontari nei Paracadutisti, comandanti di btg durante la seconda battaglia di El Alamein e poi la staffetta come Capo di SM della div. “Nembo”; Concludendo il relatore si é soffermato sul significato e il valore della Nembo.
Dopo la relazione dell’ Avv.Izzo sono intervenuti 1° Lgt Magno Massimiliano del 183° Reggimento paracadutisti “Nembo”, di stanza a Pistoia e Il Maresciallo Capo Di Leo Valentina, Sottufficiale in forza al 184° Reparto Comando e Supporti Tattici paracadutisti “Nembo” di Livorno. Nella loro relazione i due sottufficiali hanno messo in evidenza la storia degli “eredi della Nembo”, la Divisione che vide in Sardegna tra il ’43 e il ’44 il suo primo impiego operativo ed ebbe come suo Capo di Stato Maggiore proprio il Colonnello Bechi Luserna. La 184^ Divisione Nembo contribuì gloriosamente alla liberazione d’Italia dall’occupazione nazifascista durante la Campagna di Liberazione avvenuta tra il 1944 e il 1945.

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