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Pubblicato il 13/05/2019

LA COMUNITA’ EBRAICA DI LIVORNO RINGRAZIA LA FOLGORE PER LA SICUREZZA DELLE STRADE

LA NAZIONE
CRONACA LIVORNO pag. 2
La comunità ebraica ringrazia l’impegno della Folgore

MOSSERI «I rigurgiti antisemiti minano i principi della democrazia»
UN RICONOSCIMENTO di grande valore: una targa di ringraziamento della Comunità Ebraica di Livorno alla Brigata Paracadutisti Folgore. Per il suo prezioso ruolo di vigilanza e controllo del territorio, svolto in seno all’operazione strade sicure. «La presenza dei militari della Folgore – commenta il presidente della Comunità della Comunità Ebraica, Vittorio Mosseri, davanti alla Sinagoga – ci permette di vivere in sicurezza e di fare le nostre attività in piena tranquillità». La targa è stata consegnata nelle mani del generale Rodolfo Sganga da Silvia Ottolenghi, ieri nella sede del Museo Ebraico in via Micali, dove si è celebrata la giornata commemorativa della nascita dello Stato di Israele: il 71° anniversario della fondazione. «Il nostro servizio nell’operazione strade sicure – ha detto il generale Sganga – viene svolto con impegno a difesa di tutti i cittadini, che siano minoranze o no. Il nostro dovere è quello di stare al fianco degli italiani». Dopodiché la fanfara della Folgore ha suonato gli inni nazionali italiano e israeliano. LA GIORNATA è stata un susseguirsi di focus sulle eccellenze israeliane e sui rapporti, storici con l’Italia. Si è parlato di letteratura, medicina, sono stati offerti due concerti. Si è parlato anche di temi scientifici e c’è stato spazio per il cooking show dello Chef Giovanni Terracina (Le Bon Ton). Al numeroso pubblico che ha affollato il Museo è stata offerta anche la visione di un film, presente la regista Anat,i introdotta dalla scrittrice e giornalista Manuela Dviri. «Siamo felici che in molti abbiamo partecipato alla giornata, – questo il commento di Mosseri – che è servita a dare un’immagine di Israele diversa da quella solitamente dipinta dai media. Israele è un paese in crescita con un Pil che è al +5%. È un paese di start up, aperto al contributo di tutte le menti. È l’unica democrazia in un contesto geopolitico difficile». Poi «volevamo far conoscere la cultura, la tradizione dello spettacolo e i costumi di Israele – ha sottolineato Mosseri – ancorato all’occidente». Un occidente negli ultimi tempi, inclusa l’Italia, non immune di rigurgiti anti semiti. «Bisogna stare con gli occhi aperti, non solo gli ebrei che sono una minoranza facilmente individuabile e attaccabile. – è l’invito di Mosseri – Infatti dove cresce l’antisemitismo, si radicano gli attacchi alla democrazia». Monica Dolciotti

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