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Pubblicato il 31/05/2016

LA (IN) SICUREZZA “PERCEPITA” DEI CITTADINI SVIZZERI ANALIZZATA IN UNO STUDIO

recensione di Bruno Horn

UNO STUDIO RIVELA IL PESSIMISMO SVIZZERO
La raccolta dei dati per lo studio «Sicurezza 2016» ha coinvolto 1211 cittadine e cittadini in tutte le regioni linguistiche della Svizzera, che sono stati contattati telefonicamente dal 4 al 23 gennaio. L’istituto di ricerca LINK si è occupato del rilevamento. L’errore di campionatura è valutato al ±2,9%.
La valutazione pessimistica della situazione politica internazionale svela una Svizzera meno sicura, ma fiduciosa, attenta alla sicurezza, neutrale, meno aperta e che apprezza l’esercito

L’elettorato svizzero valuta in modo pessimistico la situazione politica mondiale. Il senso di sicurezza è diminuito sensibilmente e gli svizzeri vedono il futuro della Svizzera in modo più pessimistico rispetto all’anno scorso. La fiducia degli intervistati nelle autorità e nelle istituzioni, in particolare negli organi di sicurezza quali polizia, tribunali ed esercito, è aumentata e si attesta su livelli superiori alla media. L’idea di impiegare l’esercito in appoggio alla polizia e di potenziare la lotta al terrorismo ha incontrato un ampio favore tra l’elettorato svizzero. Rispetto ai rilevamenti precedenti, nel 2016 l’elettorato svizzero ha dato la precedenza in modo leggermente più marcato alla sicurezza rispetto alla libertà. Come in precedenza gli Svizzeri sostengono ampiamente la neutralità e si dimostrano meno aperti rispetto al 2015. L’atteggiamento positivo della popolazione svizzera nei confronti dell’esercito è ulteriormente aumentato. Questo emerge dai risultati dello studio «Sicurezza 2016» svolto dall’Accademia militare presso il Politecnico federale di Zurigo e dal Center for Security Studies, sempre del PF di Zurigo.

Valutazione pessimistica della situazione politica internazionale
In generale le cittadine e i cittadini svizzeri considerano la situazione politica mondiale per i prossimi cinque anni in modo sensibilmente «più pessimista» rispetto al 2015 (74%, +20%). La percentuale di persone che ha una visione ottimistica della situazione politica internazionale è nettamente diminuita (25%, -20%). Mai prima d’ora la situazione politica internazionale era stata valutata in modo così pessimista.

Meno sicura
L’86 per cento (-5%) delle cittadine e dei cittadini svizzeri dichiarano di sentirsi sicuri e il 75 per cento (-4%) si dice fiducioso per il futuro imminente della Svizzera. Sia il senso di sicurezza che la valutazione del futuro prossimo della Svizzera sono nettamente diminuiti rispetto all’anno scorso.

Fiduciosa

Quest’anno la fiducia nelle istituzioni e nelle autorità si situa al di sopra della media pluriennale. (2016: 6,6 su una scala da 1 a 10, media pluriennale: 6,3). La fiducia nella polizia (7,9, +0,1) continua a presentare il valore più elevato, seguita da quella nei confronti dei tribunali (7,3, +0,2). Al terzo posto troviamo il Consiglio federale con 7,0 (±0,0). Le posizioni intermedie sono occupate dall’economia svizzera (6,8, ±0,0), dall’esercito (6,7, +0.2) e dal Parlamento (6,5, +0,1). La minor fiducia continua a essere riposta nei partiti politici (5,3, ±0,0) e nei mass media (5.1, –0,2). Rispetto al 2015 la fiducia nella polizia, nei tribunali e nell’esercito è sensibilmente aumentata, quella nei media è diminuita.

Popolazione attenta alla sicurezza
Nel 2016 la raccolta di dati su persone sospette (87%; +7% rispetto al 2012), l’impiego dell’esercito per assicurare la tranquillità e l’ordine in caso la polizia sia oberata (87%; +10% rispetto al 2013) e l’aumento del personale della polizia (82%; +24% rispetto al 2003) trovano largo consenso tra l’elettorato svizzero. L’87 per cento delle cittadine e dei cittadini svizzeri ritiene inoltre che «per la nostra sicurezza è importante combattere il terrorismo in misura maggiore di quanto fatto fino ad oggi». L’idea che «per la nostra sicurezza è importante combattere il terrorismo con tutti i mezzi disponibili, anche se ciò dovesse limitare la nostra libertà personale» viene accolta in modo favorevole da buona parte dei partecipanti e ottiene un valore pari a quello del 2013 (66%). Emerge inoltre che per l’elettorato svizzero la sicurezza ha la priorità sulla libertà in modo leggermente più marcato rispetto ai sondaggi precedenti.

Neutrale e meno aperta

Nel 2016 la stragrande maggioranza si dichiara a favore del mantenimento della neutralità (95% ±0%). Sempre nel 2016 si registra nella popolazione svizzera una minore disponibilità all’apertura. Il consenso per un’adesione alla Nato (22%, -3%) e all’UE (16%, –5%) è diminuito e continua a essere chiaramente limitato a una minoranza della popolazione. La collaborazione economica con l’UE continua a incontrare vasto consenso (81%, ±0%).

Apprezzamento dell’esercito
Nel 2016 si conferma l’opinione positiva sull’esercito. Molte più persone riconoscono la necessità dell’esercito rispetto all’anno scorso (84%, +4%). Per il 46 per cento (+4%) delle cittadine e dei cittadini svizzeri la sfera militare ha un ruolo centrale nella vita svizzera. Nel 2016 una maggioranza del 57% (-1%) su tutti gli intervistati sostiene l’esercito di milizia. Le prestazioni dell’esercito sono considerate globalmente buone (6,5 su una scala da 1 a 10). La maggior parte della popolazione ritiene che la quota attuale delle spese per la difesa è adeguata (48%, +1%) o addirittura troppo bassa (14%, -2%).

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