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Pubblicato il 26/01/2018

LA MARINA HA IL PRIMO F35 A DECOLLO VERTICALE

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È stato consegnato ieri alla Marina militare dal Ministero della Difesa il primo F-35 nella versione a decollo corto e atterraggio verticale, anche conosciuta come “B” ( STOVL) assemblato presso lo stabilimento di Cameri.

LA CONSEGNA

La cerimonia si è svolta nel capannone Faco Final assembly and check out, di Cameri alla presenza del capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano e del capo di Stato maggiore della Marina Valter Girardelli. Presenti anche il direttore di Armaereo Francesco Langella, Filippo Bagnato, Aircraft division managing director di Leonardo e Douglas Wilhelm, vice president F35 customer programs di Lockheed Martin.

Si tratta del primo F-35 B ad essere stato realizzato al di fuori degli Stati Uniti. Dopo gli Usa,è l’Italia la prima a riceverne un esemplare nella versione B. Ora, il velivolo sarà trasferito da un pilota italiano negli Stati Uniti, presso la Naval Air Station Patuxent River nel Maryland, per conseguire la certificazione Electromagnetic Environmental Effects in merito alla compatibilità elettromagnetica. BL-1 ha effettuato il
L’F-35 B PER LA MARINA

“L’impiego del velivolo F-35B a bordo della portaerei Cavour – scrive la Marina sul suo sito internet – rappresenta per la Marina e per l’Italia un vero e proprio salto generazionale, in grado di aumentare le capacità di proiezione di forze sul mare e dal mare ed il livello di protezione delle Unità navali della Flotta”. Il punto di forza del velivolo, prosegue la forza armata, “è rappresentato dalla moderna suite avionica e dalle potenzialità dei sensori di bordo che, completamente integrabili nei moderni campi di battaglia digitali, forniscono al pilota capacità di valutazione dello scenario operativo del tutto innovative”.

IL RUOLO ITALIANO E LO STABILIMENTO DI CAMERI

La partecipazione italiana al programma avviene attraverso la Faco (Final assembly and check out) di Cameri, una delle tre al mondo per il programma F-35 (le altre due si trovano in Texas, a Fort Worth, e in Giappone, a Nagoya). Lo stabilimento è gestito da Leonardo in collaborazione con Lockheed Martin Aeronautics attraverso un team di oltre 800 professionisti qualificati impegnati nell’assemblaggio delle varianti F-35 A, a decollo e atterraggio convenzionale, e F-35 B e nella produzione delle ali per l’F-35A. “La produzione del primo modello di F-35 B, la variante più complessa dal punto di vista tecnologico, presso la Faco italiana è una chiara dimostrazione delle eccellenti capacità e della qualità dell’industria aerospaziale italiana”, ha spiegato il manager di Lockheed Martin Doug Wilhelm. “La Faco di Cameri – ha aggiunto – si conferma un centro d’eccellenza per gli F-35 in Europa.”

Nel Febbraio 2016 il primo F-35 A italian ha compiuto la prima trasvolata oceanica. Ad oggi, nove F-35 A e un F-35 B sono stati consegnati dalla Faco di Cameri unico sito produttivo per l’F-35 B situato fuori dagli Usa; quattro di questi velivoli attualmente si trovano all’Air Force Base di Luke, in Arizona, per il programma internazionale di addestramento dei piloti, e cinque si trovano presso la base di Amendola. Lo stabilimento, inoltre, ha in programma la produzione di 29 F-35 A per l’Aeronautica militare olandese e ha la capacità di soddisfare le richieste anche di altri partner europei in futuro. La Faco italiana sta anche producendo 835 set di cassoni alari per l’F-35 A a supporto di tutti i clienti del programma. L’Aeronautica militare italiana, ricorda in una nota il ministero della Difesa, ha già superato le 1.700 ore di volo con la sua flotta di F-35 A.

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