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Pubblicato il 14/07/2014

LA MORTE DEL GENERALE ANTONIASSI NELLE PAROLE DEI PARACADUTISTI TREVIGIANI

Lunedì 14 Luglio 2014,
La notizia della morte del Generale Paolo Antoniassi si è diffusa rapidamente tra i componenti della sezione di Treviso dell’associazione nazionale paracadutisti d’Italia. Ieri mattina un gruppo era partito alla volta del Friuli per partecipare alle operazioni di soccorso, nella speranza di poterlo trovare vivo. Sono stati fra i primi a sapere del ritrovamento del corpo del loro amico.

Lino Tinazzi era tra coloro che si erano subito mobilitati. Lui, Antoniassi non solo lo conosceva bene, ma gli era legato da sincera e autentica amicizia.

Tinazzi racconta che proveniva da una famiglia originaria dell’interno della Croazia di forti sentimenti italiani, fuggita dopo il passaggio di quelle terre alla Iugoslavia.

«Quando andò in pensione ha continuato con noi i lanci e praticava con assiduità il paracadutismo sportivo. Ricordo in particolare quello che, in occasione del nostro raduno interregionale, effettuò un paio d’anni fa scendendo in piazzale Burchiellati. Era un uomo simpatico, gioviale, allegro, e nello stesso tempo coraggioso fino alla temerarietà, oltre che un amico sincero che ci trovavamo costantemente a fianco. E soprattutto, vorrei sottolineare, un italiano nel senso più schietto del termine».

Per i paracadutisti trevigiani -la morte di Antoniassi è una grave perdita. «Durante il funerale sarò io a tratteggiare un ricordo di lui, ricordandone la sua figura e il suo indiscusso valore», conclude Tinazzi.

UNA LUNGA E PROFICUA CARRIERA MILITARE CON INCARICHI DI PRIMA LINEA
Da metà degli anni Settanta al 2006 era stato impegnato in tutte le più importanti missioni svolte dall’Aeronautica all’estero. Aveva prestato servizio a Villafranca nella terza aerobrigata, passando poi a Roma all’Ispettorato logistico e nell’89 al Reparto manutenzione velivoli di Treviso. Tra il 2000 e il 2002 era stato in Kosovo quale comandante del gruppo servizi generali del 1. Reparto operativo autonomo. Altre significative esperienze risalgono al periodo compreso tra il 2002 e il 2003, in Macedonia nelle vesti di monitor dell’European Union Monitoring Mission, e al 2006 in Afghanistan dove ricoprì l’incarico di comandante della Task force “Aquila” nonchè vicecomandantedella Forward Support Base.

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