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Pubblicato il 01/03/2017

LA STRUTTURA DELLE FORZE ARMATE ITALIANE – IL PROVVEDIMENTO DI RIORDINO DEL 23 FEBBRAIO. A CENTOCELLE TUTTI I COMANDI

Il comando supremo delle forze armate italiane sarà sorgerà a Centocelle, dove hanno già sede sia il COI che il COFS: ufficiali di Esercito, Marina, Aeronautica lavoreranno insieme per emulare gli ottimi risultati del Comando Operativo Interforze, che già ha dimostrato come un comando unificato dia risultati eccellenti.
Il provvedimento passerà entro pochi giorni al al vaglio delle Camere.

PARMA- Le forze armate italiane contano su 45 generali di corpo d’armata, 108 generali di divisione, 269 generali di brigata e 2149 colonnelli, cui si aggiungeranno dal 1 gennaio 2018 , 9.305 tenenti colonnello e maggiori che entreranno nei ruoli dei dirigenti. La Difesa ha un un organico di circa 270mila militari con 11.876 dirigenti, uno ogni 23 dipendenti. I numeri vengono dalla lettura del provedimento di riordino delle carriere del personale delle forze armate e di polizia, datato 23 Febbraio.
Il Cocer ha ottenuto il secondo anno di proroga del mandato, con 4,2 milioni di euro per le spese di missione.
Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri modifica il trattamento economico e stabilisce requisiti più stringenti per passare al grado successivo.

Il piano stabiito dal Libro bianco della difesa – dice il Ministro- prevede meno militari e meno generali e ammiragli.
«Prevediamo, in base alla legge 244, entro il 2024 di ridurre gli organici di 40 mila militari e 10 mila civili.

Sul comando unificato di Centocelle:
«abbiamo presentato una prima richiesta all’interno del budget per le infrastrutture previsto dalla Legge di stabilità. A Centocelle abbiamo già trasferito dal centro storico le 1500 persone della Direzione generale degli armamenti e lì c’è il Coi, il comando operativo che gestisce tutte le missioni all’estero e in Italia. E lì si è pensato di costruire la struttura con i vertici di tutte le forze armate. Spazi e cubature sono disponibili, abbiamo ipotizzato strade e infrastrutture. Non c’è dubbio che stare tutti insieme consente di pensarsi come un insieme e avere quelle continue relazioni che devono esistere tra le forze armate. E ci sarà un risparmio nella gestione, oltre alla possibilità di immettere sul mercato immobili di pregio».

40 per cento di militari con contratti a tempo determinato.
«Abbiamo bisogno di soldati giovani ma non vogliamo creare un precariato militare. La chiave sta nell’arruolare persone a 19-20 venti anni, offrirgli un pacchetto formativo importante per sette anni della loro vita, insegnando lingue e professionalità, dotandoli di brevetti qualificati. Se si ritroveranno sul mercato a 26-27 anni non sarà difficile trovare un’altra occupazione anche perché ci impegniamo a costruire nuove opportunità di lavoro anche con percorsi legislativi».

UN CIVILE ALLA SEGRETERIA GENERALE DELLA DIFESA?
Sulla figura, invece, del Segretario generale della Difesa, il provvedimento prevede che sarà un civile, scelto fra i magistrati ordinari amministrativi e contabili delle giurisdizioni superiori o gli avvocati dello Stato, a coordinare e a gestire la pianificazione generale dello strumento militare, dell’organizzazione e del funzionamento dell’area tecnico — amministrativa della Difesa.

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