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Pubblicato il 23/01/2017

LA XIX MISSIONE DEL PROGETTO EL ALAMEIN E’ RIENTRATA – I RISULTATI

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PARMA- La XIX missione, prima del 2017, è rientrata da El Alamein nel pomeriggio di Domenica 22, dopo quattro giorni di intenso lavoro, sia “diplomatico” che di sopralluoghi.
Avevamo già scritto del clima estremamente positivo incontrato alla Ambasciata d’Italia. Il professor Margottini, addetto culturale e quello militare aggiunto -esercito-ten col Antonello Matano ( bersagliere brevettato par) hanno manifestato la volontà -non semplicemente “formale”- di collaborare strettamente con il Progetto.
Le celebrazioni del 75mo della Battaglia, previste il 21 di Ottobre, prevederanno -ad esempio- alcune iniziative congiunte, tra le quali la ripresa della Staffetta per i Leoni della Folgore.

“PORTE APERTE” AL SACRARIO PER LE MISSIONI
Stessa accoglienza ed apertura è stata incontrata al Sacrario, dove il direttore, luogotenente di marina Antonio Cardinale , ci ha riservato una accoglienza non formale. Aveva ricevuto dalla sua catena di Comando il nullaosta ad “aprire le porte” del Sacrario alla delegazione. A questo ha aggiunto una cordiale e fattiva collaborazione anche personale.

PROGETTO TRICOLORE – PRIMO ALZABANDIERA
Insieme a lui abbiamo dato inizio al “Progetto Tricolore”, issando la prima delle bandiere italiane donate al Sacrario in cima alla torre di Paolo Caccia Dominioni , per farle rientrare in Italia quando saranno ammainate.
Sarà il legame non solo simbolico, che riallaccia i contatti dopo la pausa del 2015 e 2016, per i noti fatti egiziani.
Successivamente, il Lt Cardinale ha consentito al gruppo di lavoro di accedere ad affascinanti ed emozionanti documenti e materiali non accessibili al pubblico per non alterarne lo stato di conservazione, collaborando ai rilievi delle sale-museo per le quali il Progetto El Alamein proporrà un rinnovamento ed una riorganizzazione estetica e funzionale.
La missione ha già iniziato le rilevazioni e la classificazione dei reperti, oltre che le misurazioni dei luoghi, per sottoporre ad Onorcaduti un progetto di massima.

CIPPI DEL PARCO STORICO DELLA BATTAGLIA CONSERVATI NELLA ZONA NORD
Le ricognizioni alla zona nord del fronte hanno confermato che i cippi posati nelle aree di combattimento dei carri e della divisione Trento sono conservati. Solo alcune targhe sono state “molate” ed erose dal vento. Al Sacrariio ci sono già quelle di ricambio per tutti ed 82 i cippi, da riposizionare in occasione di visite e/o cerimonie.

La prossima missione si occuperà della zona sud

IL PROGETTO ENTRA IN ESCLUSIVA ED ANTEPRIMA NEGLI SCAVI AL COMANDO DELL’VIII ARMATA BRITANNICA
Nell’area retrostante il Museo della Battaglia , nell’abitato di El Alamein, gestito dagli egiziani, è stata portata alla luce una struttura sotterranea , simile a quelle di Passo del Cammello e di Bab El Qattara, che era stata adibita Comando operativo della Ottava Armata britannica . E’ stato consentito ai quattro della missione di entrare e scattare foto alle prime stanze ripristinate. La struttura, in mattoni con volte di cemento, è stata ripristinata senza aggiunte murarie.

CONTATTATO IL SINDACO DI EL ALAMEIN – RAPPORTI IN CRESCITA CON L’ UNIVERSITA’ EGIZIANA
Il comandante militare del Museo ha creato le condizioni per incontrare entro pochi giorni il Sindaco della municipalità di El Alamein, cittadina che molto presto si “staccherà” da Marsa Matruh, in attuazione del progetto di urbanizzazione che la farà diventare una metropoli di 2 milioni di abitanti. L’obbiettivo è di coinvolgerli nella attuazione di un programa storico culturale di visita al parco storico , le cui competenze della sicurezza sono divise tra Polizia turistica , municipalità ed esercito nazionale.- Nel prossimi giorni si concretizzerà il primo appuntamento tra i nostri importanti rappresentanti ( beduini) locali, in previsione di un imminente incontro col Progetto
Il professor Bondesan intrattiene da tempo rapporti accademici con la università del Cairo ed un giovane docente di economia del turismo è in stage a Padova fino a Maggio 2017, mentre lo stesso Bondesan sarà ospite dei colleghi, in Egitto, nel mese di Novembre 2017.

URBANIZZAZIONE SFRENATA- PROGETTO EL ALAMEIN LUNGIMIRANTE
Nei piani del governo Egiziano El Alamein dovrà arrivare a 2 milioni di abitanti. Un superstrada a sei corsie la collega ora definitivamente IL CAIRO, attraversando una fetta di deserto che lambisce quota 105.
Mai come ora il Progetto ha dimostrato la lungimiranza nel dare corso alla rilevazione accurata del Fronte, affinchè ne sia custodita la memoria anche fotografica,oltre che mappale, storica e geografica, in modo coerente e scientifico.

Una enorme tangenziale a sei corsie -costruita in un solo anno- circonda la cittadina, mentre sulla litoranea sono spuntate altre centinaia di palazzine, case e alberghi.
La litoranea è costellata di enormi cartelli pubblicitari di colore blu anche in prossimità del Sacrario. Sul retro della cittadina di El Alamein, verso sud, sono in corso lavori per creare gigantesche aziende agricole ( abbiamo visto anche alcune serre) con la riattivazione di un imponente canale di irrigazione costruito da Mubarak. Per ora le attività agricole si sono fermate a nord del canale.

SICUREZZA
In nessun momento della missione ci siamo sentiti in pericolo. La vita scorre nel solito caotico modo, che chi è stato in Egitto ben ricorda.La presenza di esercito e polizia è addirittura più discreta. Non si ha la sensazione di una città minacciata. L’ingresso nel deserto di El Alamein, però, è ancora rigidamente regolamentato, con la necessità di procedure accurate. L’area verso la Libia viene tenuta sotto stretta osservazione militare; penetrare nella zona sud con le missioni richiederà contatti continui che il nostro interlocutore sul posto, di una importante Famiglia beduina, ben conosce.A questi contatti presenteremo eventualmente anche le credenziali ottenute dalle autorità universitari egiziane ed italiane
Da moltissimo tempo non si sono registrati episodi di terrorismo sulla litoranea.

MISSIONI
Di concerto con le autorità militari locali verranno organizzate le missioni che nel 2017 si occuperanno del piano di lavoro elaborato dal SIGGMI per il “progetto Museo” e la mappatura di alcune importanti aree desertiche rimanenti. Sul posto sono stati rinsaldati gli indispensabili rapporti con una famiglia beduina molto influente che si occupa anche di assistenza ai turisti del deserto. Vi terremo al corrente

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