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Pubblicato il 08/04/2023

LE INTELLIGENCE ( O LA DISINFORMAZIONE) RIVELANO LE FORZE IN CAMPO UCRAINE E RUSSE

In Ucraina ci sarebbero soldati della NATO, prevalentemente forze speciali la cui attività sul campo è sempre stata negata dai vertici dell’Alleanza.



Ieri c’è stata la diffusione di cinque pagine segretate provenienti dal comando statunitense che parlano dell’impegno NATO e americano in ucraina.
Di solito questi dossier sono prodotti dalla intelligence per fornire false informazioni e condizionare eventuali scelte di attacco. Alcuni quotidiani, come Repubblica, pensano che si tratti di un autentico report segreto e diffuso da talpe del Pentagono in cui alcuni dati potrebbero essere stati manipolati.

Altre testate come il NY Times scrivono che la diffusione è opera di agenti russi; qualcuno invvece è certo che il fascicolo vuole confondere il Cremlino in merito alle capacità del nemico.


I documenti cinvolgono i dati di tre comandi del Pentagono – J3, J4 e J5 – ovvero gestione delle operazioni, logistica, pianificazione e aspetti politici.

Il gruppo di soldati NATO più numeroso in Ucraina è quello britannico, con cinquanta tra membri del Sas e del Sbs. Poi ci sono 17 lettoni, 15 francesi, 14 americani e un olandese e non dovrebbero occuparsi di addestramento: le loro mansioni sembrano concentrate sul sostegno diretto ai reparti di Kiev impegnati al fronte in settori delicati come JTAC ( individuazione e segnalazione laser dei bersagli) per i raid aerei e missilistici o la gestione dei droni da ricognizione.


Gli Stati Uniti distinguono la conta degli uomini tra incursori e il personale della Difesa impegnato nella protezione dell’ambasciata di Kiev o come attaché della sede diplomatica. La NATO dispone di 92 mila militari americani del Comando per l’Europa: uno schieramento che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda.

Inoltre ci sono 17 navi, compresa una portaerei e cinque sottomarini nucleari, uno dei quali con 150 missili cruise.

L’Us Air Force ha quattro bombardieri B-52 e sette squadriglie di caccia, due delle quali di «quinta generazione» ossia F-35 o F-22.

Nei documenti pubblicati sono elencate anche le missioni effettuate degli aerei spia , sia quelli con equipaggio che i droni da Romania e Bulgaria. Sigonella non compare.
Nello stesso documentop appare che la Nato aveva consegnato all’Ucraina 952.856 proiettili d’artiglieria da 155 millimetri quasi tutti usati. Di riserva ce n’erano circa 10 mila, sufficienti per meno di quattro giorni di battaglia: la media quotidiana è indicata in 2.746 colpi.
Dei 9.612 razzi Himars arrivati dagli Usa ne restavano 250: in quella fase l’impiego era limitato a 14 lanci giornalieri

Servono protiettili in calibro Nato e da 122 millimetri. Stando al report, Kiev sta allestendo dodici nuove brigate, con una forza di oltre 80 mila uomini.

Tre vengono addestrate in patria, nove nella Ue. Il dossier prevedeva che sei di queste avrebbero completato l’istruzione entro il 30 marzo e le altre tre entro il 30 aprile.


Sarebbero state dotate di 253 carri armati, 381 veicoli blindati da combattimento, 480 camion, 147 cannoni e 571 fuoristrada.

Dall’Italia si attendeva l’invio di ulteriori sei obici Fh 70 entro marzo.

La data prevista per l’inizio della controffensiva sarebbe dopo la metà di Maggio, con il fango mpost nevicate asciugato.

Il dossier riporta che gli ucraini hanno in linea 34 brigate «di manovra», 13 gruppi d’artiglieria e a 26 brigate della riserva territoriale , poco operative .

Mosca dispone di 424 gruppi da combattimento schierati sui 527 di tutta la Russia.

Di queste unità 364 sono definite «operative», altri 110 invece sono declassate a logistiche o bassa capacità a causa dei danni subiti o in fase di addestramento.

Lo stesso dossier parla di 17 mila caduti russi contro 71 mila ucraini.

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