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Pubblicato il 20/07/2016

LIBANO: L’ITALIA LASCIA IL COMANDO UNIFIL

Dopo due anni l’Italia lascia all’Irlanda il comando della Missione delle Nazioni Unite in Libano. Ieri la cerimonia di avvicendamento tra il Generale Luciano Portolano e il Generale Michael Beary.
Alla cerimonia di avvicendamento ha preso parte – su delega del Ministro della Difesa Roberta Pinotti e in rappresentanza del Governo – il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Gioacchino Alfano.
Presenti le massime Autorità politiche e militari libanesi, alti rappresentanti della Comunità internazionale, l’Ambasciatore Italiano in Libano, Massimo Marotti, e il Comandante del Comando Operativo Interforze, Ammiraglio Cavo Dragone.
Nel discorso di commiato, il Generale Luciano Portolano ha espresso soddisfazione e gratitudine per la grande vicinanza e rispetto delle Autorità e del popolo libanese: “grazie per il supporto, la stima e l’apprezzamento che avete sempre dimostrato verso il lavoro dei peacekeepers di UNIFIL”.
Il Sottosegretario Alfano, invece, si è soffermato sulla grande rilevanza strategica del Libano per la sicurezza del Mediterraneo e dell’Europa: “la politica estera del Governo italiano è quella di sostenere il ruolo delle Nazioni Unite, per una sempre più incisiva presenza di questa Organizzazione a garanzia della sicurezza mondiale.”
Ringraziando tutte le componenti di UNIFIL “che operano in completa e oramai consolidata sinergia” ha detto: “UNIFIL ha dimostrato negli anni la sua indiscussa validità continuando ad assolvere efficacemente la sua importante funzione di stabilizzazione, prevenendo l’aggravarsi di tensioni nella regione, ed assicurando lo sviluppo del dialogo tra le parti nel formato a tre: ONU, Forze armate libanesi e Forze armate israeliane”.
“Oggi – ha aggiunto il Sottosegretario Alfano – possiamo affermare con orgoglio che l’area di operazioni di UNIFIL è probabilmente la più sicura del Paese”.
L’Italia è inserita nella forza multinazionale denominata UNIFIL che dal 1978 opera lungo la Blue Line tra il Libano ed Israele. Prima della crisi del luglio/agosto 2006 la forza multinazionale di UNIFIL aveva il compito di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal confine meridionale del Libano e assistere lo stesso governo a ristabilire la propria autorità nell’area.
Compiti ai quali si sono aggiunti il sostegno alle forze armate libanesi nel dispiegamento nel sud del paese, l’assistenza umanitaria alla popolazione civile e il monitoraggio della cessazione delle ostilità nell’area compresa tra la “Blue Line” ed il fiume Litani.
Alla missione UNIFIL partecipano oltre 10.000 soldati provenienti da 40 Nazioni e circa 2000 impiegati civili

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