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Pubblicato il 27/04/2017

LODI UN PARACADUTISTA DELLA 101ma DIVISIONE PARLA AGLI STUDENTI

speranza

Vincent J Speranza ha la mamma di Sciacca in Sicilia ed il papà di Reggio Calabri e parla un poco di italiano. Dall’America , dove emigrarono i genitori, venen in Europa con tre degli otto fratelli, per la guerra.
Vincent J. Speranza, 92enne è reduce della 101esima divisione aviotrasportata americana. H aincontrato ieri le classi terze medie dell’Istituto Comprensivo Gramsci. Introdotto dal sindaco Alberto Vitale, e dall’assessore all’Istruzione Loredana Losi,.

Tra i ricordi evocati dal veterano quelle dell’assedio di Bastogne, località del Belgio, su cui ci concentrò l’offensiva germanica nel tentativo di fermare l’avanzata degli alleati da un lato e dai russi dall’altro. Il presidio fu difeso per otto lunghi giorni solo dalla 101esima divisione aviotrasportata, i paracadutisti dell’esercito Usa, che tennero la posizione senza permettere mai ai tedeschi di entrare in città.

Ha ricordato anche il ricordo della scoperta del primo campo di concentramento liberato dalla divisione. «Camminavamo nei boschi quando abbiamo sentito questo forte odore nell’aria, fino a che non siamo arrivati ad una radura e abbiamo notato dei cancelli – ha ripercorso Speranza -. Oltre la recinzione, accanto ad un’enorme buca, c’era una montagna di cadaveri, di uomini, donne, ragazzi e ragazze di tutte le età. E poi i sopravvissuti che non riuscivano a reggersi in piedi e ci baciavano gli scarponi e ci abbracciavano le gambe. Alcuni soldati hanno iniziato a piangere, altri a dare di stomaco. Non riuscivamo a comprendere come un uomo potesse fare tanto male ad altri uomini. Da quel giorno, quel briciolo di rispetto rimasto per il nemico sparì e la 101esima divisione non fece più prigionieri. E questa è la parte più cruenta della guerra, che nessuno deve dimenticare. Perché la libertà non è gratis, qualcuno ne deve pagare il prezzo».

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