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Pubblicato il 05/04/2019

MILANO 2016: LA COMMEMORAZIONE PACIFICA DEI CADUTI RSI NON E’ REATO. ASSOLTI TRE PARTECIPANTI

MILANO – Sono state pubblicate questa settimana le motivazioni della sentenza con la quale il giudice Maria Angela Vita nel febbraio scorso ha assolto con la formula «il fatto non sussiste» tre persone accusate di avere violato l’articolo 5 della legge Scelba, che sanziona chi compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e delle organizzazioni naziste, queste ultime ricordate con lì’urlo “sieg heil”..
Il giudice motiva che è stata una «manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantita», che non ha attentato alla «tenuta dell’ordine democratico», Nemmeno la esposizone del labaro della «associazione combattenti 29esima divisione granatieri Waffen-SS» costituisce attentato alla Repubblica.
Nelle motivazioni leggiamo: «simboli fascisti e nazionalsocialisti ostentati nel corso della cerimonia» sono stati una «manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantita, all’interno di un contesto commemorativo (e non un attentato concreto alla tenuta dell’ordine democratico) e come tali, pertanto, privi di quella offensività concreta vietata dalla legge». Il giudice, come si evince dalle motivazioni, ha valutato infatti che la norma della legge Scelba punisce «quelle manifestazioni del partito fascista che possono determinare il pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste».
«circostanze e le modalità della cerimonia funebre pure a fronte dell’ostentazione da parte degli odierni imputati di gesti, comportamenti ed emblemi indiscutibilmente di stampo fascista e nazionalsocialista, non appaiono, al tribunale, tali da suggestionare concretamente le folle, e indurre negli astanti sentimenti nostalgici in cui ravvisare un serio pericolo di riorganizzazione del partito fascista». Inoltre viene sottolineato il «carattere esclusivamente commemorativo» e «pacifico» della cerimonia, che era «esclusivamente rivolta ai defunti, in segno di omaggio e di umana pietà, senza alcuna finalità di restaurazione di carattere fascista o nazionalsocialista»

Gli ex imputati sono Alessandro Botrè, 30 anni, Alessio Polignano, 43 anni, e Liliane Tami, 27 anni. L’occasione era il ricordo dei caduti della Repubblica sociale italiana, che si svolge ogni anno al Campo 10 del cimitero monumentale milanese.

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