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Pubblicato il 19/10/2021

MODENA- LE CHIAVI DELLA CITTA’ AL NUOVO COMANDANTE DELLA ACCADEMIA MILITARE


foto: cortesia Sassuolo2000

Con la simbolica consegna delle chiavi della città al neo comandante, il generale di brigata Davide Scalabrin, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ufficializzato il conferimento della cittadinanza onoraria all’Accademia militare di Modena, nello stesso giorno del passaggio di consegne. A fianco a Scalabrini c’era il generale di divisione Rodolfo Sganga.

Il consiglio comunale ha voluto così confermare alla unanimità il valore della presenza in città dell’istituzione che oggi forma gli ufficiali dell’Esercito italiano e dell’Arma dei Carabinieri . Il documento del Comune richiama i legami e la collaborazione tra l’Accademia, il Comune, l’Università e i diversi soggetti della società civile. Il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi che ha ricordato il significato istituzionale dell’onorificenza sottolineando che è indubbio che Modena sia “famosa nel mondo anche per la sua Accademia e che questa incrementi per la nostra città l’attrattività in termini formativi, culturali e turistici”.

Poggi ha ricordato anche di essere un obiettore di coscienza (“ho scelto di non fare il servizio militare e ho svolto venti mesi di servizio civile impegnato nella promozione della cooperazione internazionale e della pace”).
POGGI : AUSPICO CHE NON SIANO FAUTORI DI GUERRA
Auspica di “rilevanza anche al fatto che tanti ufficiali formati in Accademia sono impegnati in missione di pace e che, nello spirito dell’articolo 11 della nostra Costituzione, lo scopo formativo dell’Accademia sia quello di formare portatori di pace, seppur con modalità diverse da quelle che auspicherei io, e non fautori di guerra”. Auspicando l’istituzione del servizio civile universale e con esso dei corpi civili di pace, Poggi ha affermato: “Capisco che ancora non possono essere alternativi all’esercito, ma certamente non sarebbero meno importanti nel combattere nemici che oggi ci insidiano molto di più che le guerre e le armi: le emergenze sociali e sanitarie, le crisi naturali e climatiche, le nuove povertà. Così come potrebbero essere fondamentali nel gestire situazioni problematiche di accoglienza e integrazione”.

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