Pubblicato il 03/02/2016
MOSUL: SI TORNA IN IRAQ. TOCCHERA’ ALLA FOLGORE?
PARMA- Erbil, Bagdad, Kirkuk ,Kuwait : in quei luoghi sono già operativi circa 700 militari, di cui svariati paracadutisti, inquadrati nella coalizione ( coalition of willing) a guida americana su richiesta del governo iracheno.
Bagdad ha sciolto le riserve affidando alla Trevi di Cesena l’appalto per l’intervento di restauro urgente sulla diga di Mosul. Per proteggere il cantiere sono previsti 450 militari cui si aggiungerebbero 130 operatori di soccorso, con elicotteri attrezzati per il recupero dei servizi e un campo di asistenza. Sarà il Consiglio dei ministri a deciderlo questa settimana , portando a quasi 1.300 le nostre unità .
Vista la consistenza del contingente, si pensa che il comando sarà italiano , affidato ad un generale a due stelle.
A Erbil, nel Kurdistan, sono presenti 200 istruttori, in prevalenza paracadutisti del 185mo e del 187mo Reggimento, a breve sostituiti da bersaglieri.
LE ECCELLENZE MILITARI ITALIANE TENGONO CORSI AI CORAGGIOSI PESHMERGA
Il fiore all’occhiello del contingente italiano è il corso per gli artificieri e sminatori a favore dei combattenti Peshmerga, coraggiosi ma poco esperti di pianificazione, logistica e uso delle tecniche di assalto.
A Bagdad,invece, ci sono un centinaio di carabinieri che si occupano dell’addestramento della polizia irachena Il Pentagono insiste perché un contingente di carabinieri sia spedito anche a Ramadi, di recente riconquistata dalle truppe governative. A Kirkuk, nel nord, una decina di operatori delle Forze speciali si occupa di un addestramento avanzato dei colleghi curdi, in vista di missione delicate dietro le linee dei fondamentalisti.
In Kuwait ci sono 400 persone dell’Aeronautica, impegnate a seguire le missioni dei droni Predator e quelle dei caccia Tornado, per ora limitate a compiti di ricognizione. Gli USA chiedono alle Forze Armate italiane di allargare le regole di ingaggio fino al combattimento, ma per il momento non sembra nei programmi. I quattro bombardieri italiani hanno svolto sinora un ruolo m modesto. Nellla legge di stabilità è stato accantonato uno stanziamento extra di 600 milioni per questa missione: pochi se si aprirà anche il fronte libico. 
